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“Piccole donne terribili”. Martedì a Serravalle l’ultimo appuntamento del ciclo “Gotico d’autunno”


Martedì 7 ottobre, alle 17.00, presso la Biblioteca Comunale “Roberto Allegri” di Serravalle Scrivia, Patrizia Ferrando terrà il quarto ed ultimo incontro del ciclo “Gotico d’autunno”.

Intitolato “Piccole donne terribili”, sarà dedicato a tutte quelle scrittrici famose dall’insospettabile lato “dark”. Jane Austen, Louisa May Alcott, Matilde Serao, Grazia Deledda e molte altre, in una luce completamente nuova, dal fascino tenebroso e sinistro, che nulla ha da invidiare allo stile che le ha rese famose.


“Racconto gotico – spiega la giornalista e scrittrice Patrizia Ferrando–  non significa soltanto “storia da brividi”: tra i suoi tanti sviluppi c’è anche una narrativa di passioni ed emozioni, divenuta scrittura e lettura di libertà e scoperta soprattutto al femminile, tra ‘800 e ‘900.

Il dato che può sorprendere viene dallo scoprire, fra le firme di quelli che venivano chiamati “racconti sensazionali”, autrici di classici della nostra infanzia ben lontani da tale genere.

L’esempio lampante, fra i diversi che affronteremo, è Louisa May Alcott, la quale, oltre a romanzi a tinte fosche, ideò un racconto, intitolato A Whisper in the Dark (Un sussurro al buio, uscito anonimo e apparso sul “Leslie’s” in due puntate il 6 e 13 giugno 1863) molto interessante.

Appare particolarmente significativo perché indicato dalla stessa Louisa come esempio di uno dei racconti che scriveva Jo March, salvo poi prenderne le distanze, come scrisse successivamente all’editore di Piccole Donne:

‘A Whisper è un racconto piuttosto sensazionale, ma potrebbe andare se aggiungessi qualche riga alla prefazione di A Modern Mephistopheles per spiegare che l’ho incluso… per dare un esempio dei racconti che Jo March scriveva per lucro, e che molte ragazze le hanno chiesto’.

Ma c’è un altro collegamento ancora più evidente, a due modelli letterari: Charles Dickens e Charlotte Bronte. Nella scena d’apertura di questo romanzo infatti, Sybil, giovane ereditiera, viene riaccompagnata a casa dallo zio che cercherà di drogarla e farla passare per pazza. I riferimenti a Bleak House  e a Jane Eyre  sono più che lampanti. Specialmente dopo i rumori che provengono dalla “stanza di sopra” e l’episodio dell’incendio, espliciti riferimenti a Bertha Mason, la moglie pazza di Rochester.

Louisa Alcott leggeva riviste di ogni tipo e comunque non viveva in una torre d’avorio e sapeva bene quanto casi del genere non fossero avulsi dalla realtà e coglie l’occasione di dare al suo editore un testo che soddisfacesse i lettori più assetati di genere gotico, e a se stessa la possibilità di denunciare tante ingiustizie subite da donne senza voce.

Anche Lucy Maud Montgomery, l᾽autrice nota per le poetiche e raffinate descrizioni dei paesaggi  e per aver creato personaggi immortali ,fra i quali non possiamo non citare Anne Shirley, da noi nota come ‘Anna dai capelli rossi’, cedette al fascino delle storie di fantasmi. E non soltanto scrisse brevi racconti sul soprannaturale che pubblicò in varie riviste, ma inserì alcuni elementi tipici delle storie di gotiche, assai di moda ancora nei primi decenni del XX secolo, anche in alcuni suoi romanzi, fra i quali mi vengono in mente, solo per fare un paio di esempi, Anne di Green Gables ed Emily di Luna Nuova”.

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