«La situazione dell’ex Ilva ormai è drammatica. A livello mondiale il mercato dell’acciaio non è assolutamente in crisi ma all’ex Ilva ben 3.000 lavoratori sui 10.000 totali sono in cassa integrazione, mancano i soldi per pagare le forniture di gas, negli stabilimenti ci sono continui problemi legati alla sicurezza. In questi anni il socio privato, Arcelor Mittal, non ha tenuto fede agli impegni presi e non ha effettuato quegli investimenti che erano necessari per permettere all’azienda di mantenere un ruolo centrale nella produzione dell’acciaio a livello nazionale e internazionale». Così il Sindaco, Rocchino Muliere, ha aperto i numerosi interventi che si sono succeduti nella seduta del Consiglio Comunale aperto tenutasi ieri sera al Museo dei Campionissimi.

«A Novi – ha continuato Muliere – si è passati da 700 a 590 dipendenti, chi ha potuto, soprattutto i più giovani, se n’è andato per trovare una nuova occupazione. Ora i sindacati chiedono un cambio di passo e chiarezza nelle trattative. Per il nostro territorio sarebbe molto difficile reggere alla chiusura dello stabilimento, sia dal punto di vista economico che sociale».


Il Sindaco ha poi chiesto l’apertura di un tavolo regionale per portare la voce del Piemonte a livello nazionale: «L’ex Ilva – ha concluso Muliere – fa parte della storia economica e sociale della città e del territorio. Faremo tutto il possibile affinché lo stabilimento novese continui la produzione e che l’acciaio rimanga un asset strategico per il nostro paese».

La riunione è proseguita con Maurizio Cantello, segretario provinciale della Fiom_Cgil, intervenuto a nome delle tre organizzazioni sindacali: «Lo Stato ha fallito perché la presenza di Arcelor Mittal non risponde alle aspettative industriali nazionali. La produzione dello stabilimento novese quest’anno chiuderà a un terzo del suo potenziale. In questo momento esiste un problema di sicurezza, di prospettiva e politico. Se Arcelor Mittal continua a non fare nulla, sarà necessario cambiare la governance dell’azienda».

Lunga la lista dei rappresentanti delle forze politiche che hanno espresso solidarietà ai lavoratori assicurando il massimo impegno per portare la discussione nelle sedi competenti. Tra gli altri, sono intervenuti i senatori Elisa Pirro e Antonio Misiani, l’europarlamentare Brando Benifei, l’onorevole Chiara Gribaudo, i consiglieri regionali Domenico Ravetti e Sean Sacco. Presente anche il Presidente della Provincia, Enrico Bussalino, che sosterrà a livello provinciale le istanze emerse nel corso della riunione.

Infine sono intervenuti diversi rappresentanti sindacali per annunciare, tra le altre cose, la manifestazione che si terrà il prossimo venerdì 24 novembre con ritrovo alle ore 8.30 nel piazzale dello stabilimento ex Ilva di Novi Ligure.

La seduta si è conclusa con l’approvazione all’unanimità del Consiglio Comunale novese di un ordine del giorno che esprime preoccupazione per l’attuale situazione del Gruppo ex Ilva e solidarietà alle famiglie dei lavoratori dell’azienda e delle società del relativo indotto. Il documento, inoltre, impegna il Sindaco e la Giunta comunale ad adoperarsi presso tutti gli organismi istituzionali per scongiurare la chiusura dello stabilimento novese, garantendo il rispetto dei diritti dei lavoratori e la tutela dell’ambiente e della salute.