“Mi interrogo sulla valenza che possono avere i tavoli tematici con le associazioni di categoria – che ho personalmente istituito in Regione Liguria per raccogliere le istanze del territorio e spiegare i provvedimenti frutto di un lavoro di squadra –, se poi qualcuno non se ne rammenta o, nella migliore delle ipotesi, se non dirama le informazioni ai produttori. All’ultimo tavolo vitivinicolo ho infatti spiegato chiaramente la mia proposta di spostare, a partire dal 2024, la quota minima da 10 a 30 ettari per le autorizzazioni all’impianto di nuovi vigneti in Italia, che raddoppierebbe sostanzialmente la superficie sino ad oggi riservata alla Liguria (potrebbe passare da 16 a 30 ettari). Una proposta approvata all’unanimità dalla Commissione delle Politiche Agricole, frutto di una serie di interlocuzioni e di impegni portati avanti con coerenza e con costanza. Se avessi chiesto 50 o anche solo 40 ettari i colleghi in CPA mi hanno detto chiaramente che non la avrebbero approvata invece, se avessi chiesto 30 ettari, sarebbe risultata congrua alla situazione Ligure e Valdostana.  Posizione che avevo ampiamente sondato e che ho, con trasparenza massima, riportato anche all’ultimo tavolo vitivinicolo. Resta la soddisfazione di aver portato a casa l’impegno così assiduamente ricercato, con un’inversione di tendenza positiva dopo tanto immobilismo”. Così il vice presidente della Regione Liguria con delega all’Agricoltura Alessandro Piana sulle dichiarazioni odierne di alcuni esponenti delle associazioni di categoria in merito al’impianto di nuovi vigneti in Italia.