La prima edizione

Cinquanta anni fa, in una mattina di ottobre il Casalesi si svegliarono, con uno strano trambusto in Piazza Mazzini.  La piazza era stata resa in gran parte pedonale, cosa già di per sé insolita, visto che il concetto di ZTL non era nemmeno stato inventato e addirittura la piazza era un’autostazione.  L’intero lato a Sud della Statua di Carlo Alberto era ingombro di mobili, statue, vasi, quadri. Oggetti antichi di secoli.   In tutto una cinquantina di bancarelle, ma intanto che la nebbia autunnale si alzava, si dissipavano anche le piccole polemiche che sempre nelle cittadine piemontesi accompagnano qualsiasi novità. Quando poi arrivò un ministro della Repubblica all’inaugurazione e le auto con le targhe fuori provincia dei primi clienti tutti furono d’accordo quella “moda” dell’Antiquariato poteva essere un buon investimento per la città.


Era il 20 ottobre 1973 e il Ministro in questione era quello del Bilancio Antonio Giolitti. Fu lui, alle 10.30, a  tagliare il nastro della prima edizione in piazza Mazzini a fianco del sindaco Enrico Motta. Nella Casale Monferrato dell’epoca il progetto era a dir poco visionario: c’era chi non aveva la minima idea che gli oggetti che si trovavano in casa da generazioni potessero avere valore e si esaltava la modernizzazione e il progresso destinati a far piazza pulita di ogni oggetto del passato. Si discuteva ancora se abbattere il Teatro Municipale per farne un palazzo per uffici.

Ad essere preveggenti era stato il Circolo Culturale Monferrato Vivo, che avevano varato l’iniziativa di una Mostra Mercato Mensile dell’antiquariato con tanto di manifesto raffigurante uno scorcio di Palazzo Treville.

In pratica il circolo era composto da quattro appassionati: Gianni Rustico, Elvezia e Pablo Laurenti e il dott. Caprioglio che avevano avuto il coraggio di allestire una fiera antiquaria quando nella penisola ne esistevano appena altre due. 

I louvre dei mercatini

Ecco la testimonianza della nascita dell’antiquariato raccontata proprio dai fratelli Laurenti che ancora oggi espongono regolarmente nel mercatino casalese.

Avevamo dovuto costituire un comitato perché in quel tempo per un privato era molto difficile avere dei permessi per una manifestazione pubblica – ricorda Elvezia – All’epoca avevo 30 anni e a da dieci facevo già l’antiquaria, mentre i miei fratelli erano restauratori. Avevamo amici in Toscana che partecipavano ai mercatini di Arezzo e Lucca e a volte venivano a comprare da me nel magazzino in Salita Sant’Anna. Fu mio fratello Pablo a pensare che quei clienti che frequentavano la nostra casa avrebbero potuto essere interessati a una manifestazione simile a quelle toscane e che questo avrebbe movimentato un po’ Casale. Il professor Caprioglio fu determinante per creare un circolo e avere i permessi. Provammo anche a coinvolgere gli antiquari di casale, ma erano molto scettici, in compenso vennero da Milano, Roma e persino degli importanti commercianti di Napoli”.

Pablo Laurenti lo conferma “Nel 1973 gli unici due mercati d’antiquariato che esistevano in Italia erano Arezzo e Lucca. Abbiamo preso dei contatti con il dott. Bruschi, che era il presidente della manifestazione aretina, e con diversi espositori per cercare di creare qualcosa di simile qui a Casale. Avremmo dato vita al terzo mercatino d’Italia, il primo nel Nord del Paese. Nelle prime edizione abbiamo avuto una 50na di banchi, però era la qualità a impressionare: c’erano statue del 400, dipinti, porcellane. Del resto erano venuti alcuni dei più importanti antiquari d’Italia che avevamo negozi frequentati da tutto il mondo e che, per allargare il giro di affari, erano disposti a farsi una lunga trasferta purchè il mercatino durasse di due giorni. Anche i visitatori all’inizio non furono molti, però venivano da tutto il Nord Italia e disposti a spendere cifre consistenti per pezzi introvabili. Era quel tipo di collezionismo che oggi si riversa nelle aste e nelle manifestazioni nazionali, mentre il pubblico contemporaneo è più alla ricerca di curiosità.  Già dai primi sei mesi abbiamo capito che sarebbe stato un successo, certo non avremmo mai immaginato che sarebbe durato 50 anni. Sono cambiati i tempi e la clientela è vero, ma secondo molte persone questo di Casale rimane il Louvre dei mercatini”. 

Da 1973 a oggi

Bastarono pochi anni per capire le potenzialità dell’iniziativa, con il numero dei brocanteur che cominciava ad aumentare alla fine degli anni ‘70 il Mercatino trovò la sua sede definitiva nel più spazioso ex foro Boario del Mercato Pavia, costruzione Liberty del 1909. Venne passato in gestione dell’Ente Manifestazioni (poi diventata Ente Manifestazioni SpA) e si dotò persino di un logo: la donnina sotto l’ombrellone, che il grafico casalese Elio Carmi disegnò per uno dei primi manifesti. Nel corso degli anni alla guida dell’Ente Manifestazioni si susseguirono G. Prosio, F. Boverio, E. Viale, L. Luparia, L Angelino, G Calvi, L Dainese, M Gatti, M Oddone, A. Desana (mentre Lorena Monzeglio e Anna Maria Patrucco ne sono state le storiche segretarie). L’Antiquariato inglobò anche il Salone Tartara e per un certo periodo offrì agli espositori persino due tensostrutture per completare la superficie al coperto. Ad aumentare l’interesse generale furono anche i temi che vennero proposti agli espositori di mese in mese, spesso accompagnati da mostre coerenti con l’argomento al Tartara. Nel 1995 venne introdotta dal Comune di Casale Monferrato un’iniziativa che riscosse da subito molto successo: Casale Città Aperta, che ancora oggi vede nella domenica del mercatino una buona parte dei monumenti cittadini aperti per visite guidate. 

In tempi più recenti la chiusura dell’Ente Manifestazioni fece passare la gestione del Mercatino prima a una nuova società la Monferrato Eventi e poi dal 2016 alla società mON! Start Up fondata da Adriano Taricco Daniela Balbi e Alberto Sistri, che contemporaneamente avrebbe maturato esperienza anche nella gestione di diversi mercatini piemontesi. All’antiquariato viene inoltre abbinato il Farmer Market, che offre ai visitatori prodotti alimentari a km zero di alcune aziende casalesi.

L’edizione dell’8 ottobre 2023 inizia i festeggiamenti per i cinquant’anni

Per ricordare quello storico ottobre di cinquanta anni fa la mON Eventi in collaborazione con il comune di Casale Monferrato ha deciso di creare una nuova edizione ampliata “extralarge” del Mercatino domenica 8 ottobre ai 300 espositori che normalmente occupano l’intera area del Mercato Pavia e del Salone Tartara si affiancano altri 100 espositori circa, collocati in piazzale divisione Mantova, ovvero sul lato del castello antistante il lungo Po.  Si potrà accedere direttamente a quest’area anche dall’interno del mercato Pavia lungo il passaggio che si apre sul lato nord dell’Ex foro Boario. Una soluzione già sperimentata per l’edizione di maggio con grandissimo successo di pubblico e di addetti ai lavori.

Per l’occasione torna anche nel Torrione del Castello, Sabato 7 e domenica 8, la vendita di beneficenza antiquaria organizzata da Lion’s Club Casale dei Marchesi di Monferrato e il Leo Club Casale. Parte dello storico service “Un ruggito per la ricerca”, con cui vengono finanziate le realtà che agiscono per la cura del mesotelioma sul territorio: Vitas, Pullmino Amico, Fondazione Buzzi.

Come sempre insieme al Mercatino torneranno il Farmer Market con i prodotti tipici Monferrini a KmZero e il punto di ristorazione di Arts Burger.  La data di ottobre del mercatino apre ufficialmente l’anno del 50mo anniversario con altri eventi in preparazione per festeggiare il mezzo secolo di una manifestazione ormai nella storia della capitale del Monferrato.

Informazioni.  http://m-on.info/ilmercatinodellantiquariato  tel 346 043 0009