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L’Azienda Ospedaliera di Alessandria aderisce a Fili Rossi per la Pace


Realizzare un’opera d’arte diffusa lungo la via Francigena: è questo l’obiettivo finale di “Fili Rossi per la Pace”, l’iniziativa ideata dall’artista di Arte Terapeutica Tiziana Tacconi che ha preso avvio lo scorso 1° giugno al San Bernardo e si concluderà il 1° ottobre a Roma.

Ad Alessandria la tappa è in programma per mercoledì 27 settembre nel cortile della chiesa Santi Antonio e Biagio dell’Azienda Ospedaliera in via Venezia 18, dove i partecipanti potranno costruire un’opera diffusa e condivisa portando con sé dei fili rossi di qualsiasi materiale naturale (non di plastica) che abbiano un significato particolare oppure usare quelli forniti.


Organizzata dal Centro Studi per le Medical Humanities, l’iniziativa vede la collaborazione dell’Università del Piemonte Orientale, rappresentata da Roberta Lombardi, del Club locale del Soroptimist Intenational presieduto da Fausta Zanutto e del Conservatorio Vivaldi, presente con gli allievi del Dipartimento di Didattica e di Musicoterapia diretti da Marzia Zingarelli, Capo Dipartimento Didattica della Musica e Referente sulla Musicoterapia, e Mariagrazia Baroni, Docente di Musicoterapia.

Sotto la regia della restauratrice Marcella Massobrio, l’evento alessandrino per contribuire al messaggio di pace costruito lungo la Via Francigena inizierà alle ore 10,30 dopo il saluto di Luca Ferraris, Consigliere comunale di Alessandria delegato alle Politiche culturali, e si svilupperà lungo la mattinata grazie anche all’intervento di Patrizia Santinon, Psicoanalista dell’AO AL, della Società Psicoanalitica Italiana e dell’International Psychoanalytical Association: «Mi piace ricordare che la performance Fili Rossi per la Pace nasce da un collettivo di amiche, colleghe e donne, che abbracciano il progetto originale di Tiziana Tacconi: quello di creare un’opera condivisa dove ogni persona partecipante diventa artista dell’opera stessa. Questa iniziativa impregnata di vitalità creativa dell’arte e della musica può intendersi nelle sue profonde implicazioni umane come partecipazione attiva a un progetto di qualificazione estetica della vita nel momento di massima sospensione del suo senso. Ci auguriamo che inauguri un nuovo capitolo delle Medical Humanities con l’Arte Terapeutica nell’Azienda Ospedaliera di Alessandria, contribuendo alla costruzione di un progetto d’integrazione tra due sguardi, quello psichico e quello artistico; così come avviene già con il Conservatorio con cui è attiva una fruttuosa convenzione».

Come ha spiegato Tiziana Tacconi, Fondatrice del Biennio di Terapeutica Artistica dell’Accademia di Brera e docente di Anatomia Artistica: «Il filo rosso è un caos fatto ordine, è un groviglio che trova struttura, è la linea che esce dal labirinto. Il rosso porta con sé una serie di significati che rafforzano i concetti di genesi e speranza. Il cammino dell’opera si è allontanato dal vincolo del percorso iniziale ed è diventato specchio dei luoghi dell’anima di ciascun partecipante. Il cammino di tutti è diventato il cammino di ciascuno. Ormai un centinaio di artisti ha interpretato la necessità primordiale di “trovare una direzione“. Ora tocca ad Alessandria».

«Sono convinta che l’Arte sia un linguaggio universale – ha invece sottolineato la restauratrice e insegnante di Storia dell’arte e disegno artistico e geometrico Marcella Massobrio – che unisce popoli e culture anche distanti tra loro e io cerco di trasmettere questa mia passione a tutti coloro che me lo permettono, a partire dai miei studenti, e sempre pronta a farlo».

Roberta Lombardi, Direttrice del Dipartimento per lo Sviluppo Sostenibile e la Transizione Ecologica UPO, ricorda come «L’obiettivo 16 dell’Agenda 2030 è intitolato “pace, giustizia, istituzioni solide”. Il Dipartimento che dirigo è impegnato proprio, nella sua missione di education, a diffondere e trasmettere questi valori come pilastri di una società equa e “durable”».

Monica Deevasis, vision designer che ha curato la grafica dell’evento alessandrino, ha infine spiegato: «Quando Patrizia Santinon mi ha parlato e mi ha coinvolta in questo progetto della Tacconi ho dato immediatamente la mia adesione non solo perché mi veniva sottoposto da una mia amica ma perché ho subito immaginato e sperato che tutti questi fili rossi si intreccino e diventino uno solo che avvolge tutto il mondo con un messaggio di pace».

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