Via Volta, una strada del quartiere Cristo in un’afosa serata di fine luglio, ad un signore che porta tranquillamente il proprio cane, si avvicina un giovane uomo, sembra in apparenza attirato dall’animale tanto da far intendere al proprietario di volerlo carezzare ma è un attimo: l’apparente amante degli animali sgambetta il malcapitato e gli strappa dal collo una catenina. Il malvivente fugge appiedato verso il vicino corso Acqui, la vittima a terra, oltre al naturale spavento, riporta un’escoriazione al gomito sinistro.
Alla scena comunque ha assistito qualcuno e forse alcune telecamere private di stabili presenti sulla via. Arriva la volante ed anche il personale della Squadra Mobile. Inizia il consueto lavoro paziente e meticoloso di raccolta di dati, informazioni, spunti, in poche parole la delicata ricerca del certo dall’incerto.
Col passare dei giorni gli investigatori, proprio grazie alla testimonianza ma ancora più grazie allo sguardo freddo ed oggettivo delle telecamere riescono a ricostruire i fatti: il soggetto non è giunto a piedi all’appuntamento con la vittima ma è sceso da un’auto dove permangono una donna ed un altro uomo alla guida; finito il lavoro il rapinatore risale e tutti si allontanano. Dell’auto si riesce a ricavare la targa ma altresì, particolare di non poco conto, la curiosa livrea a contrasto che conferma la sua appartenenza ad una ditta avente una sua sede operativa in un comune qui vicino. E’ il primo anello della catena. In poco tempo il quadro è chiaro. I pezzi del puzzle combaciano. In poco tempo si individuano i tre soggetti e, con una certa ragionevolezza, la parte recitata da ciascuno, consapevole o meno. Ma cosa importante, la paziente opera della Squadra Mobile porta ad individuare l’autore della condotta violenta e a raccogliere, anche grazie ad una perquisizione domiciliare, gli elementi necessari per una sua carcerazione.
Una settimana fa il cerchio si chiude definitivamente. La Squadra Mobile, delegata alla cattura, rintraccia il rapinatore, venticinquenne e con alle spalle svariati precedenti specifici, e lo associa alla locale casa circondariale. Gli altri due soggetti, da quanto raccolto, sembrerebbero estranei e inconsapevoli riguardo l’atto delinquenziale del loro conoscente.