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Alessandria – Come evitare le truffe. I consigli dei Carabinieri alla popolazione

Nel pomeriggio di ieri, 13 luglio, in Alessandria, presso il complesso ATC “Casa Anziani” di via Cesare Battisti si è tenuto il primo incontro pubblico organizzato dal Garante dei Diritti agli Anziani del Comune di Alessandria, Vincenzo Costantino, che ha visto i Carabinieri alessandrini impegnati a dare consigli utili per difendersi dai truffatori. L’incontro, aperto a tutti ma rivolto in particolare alle persone anziane, ha visto una nutrita partecipazione da parte della popolazione, che nel mostrare vivo interesse per gli argomenti trattati è stata anche prodiga di domande.

Nella circostanza, il Luogotenente C.S. Antonio Soggiu, Comandante della Stazione Carabinieri di Alessandria Principale ed il Sottotenente Alessandro Cori, Ufficiale tirocinante proveniente dalla Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma, hanno illustrato i principali modus operandi dei malfattori tra i quali, quelli caratterizzati:
 dalla telefonata di un uomo o una donna che, fingendo/dicendo di essere un avvocato o un Maresciallo dei Carabinieri quando non, addirittura, il figlio o la figlia oppure il nipote dell’anziana vittima, dopo aver raccontato, inventando una storia più o meno credibile, di un incidente o di un arresto oppure di un qualsiasi altro tragico evento in realtà mai avvenuto, prospetta alla vittima la necessità di consegnare a quello che arriverà di lì a poco, di fatto un/una loro complice, tutto il denaro o tutti i gioielli che possiede per togliere dai guai o evitare che venga arrestata o anche meglio curata in ospedale la persona loro cara; da uno o più persone che, suonando e bussando alla porta dell’abitazione dell’anziana vittima, spesso con indosso pettorine o improbabili uniformi delle Forze dell’Ordine oppure con al collo falsi tesserini di banche/uffici pubblici enti fornitori di acqua, luce o gas, si presentano come Carabinieri/Poliziontti/Vigili Urbani/incaricati dell’acquedotto o delle aziende che forniscono luce e/o gas, venditori di enciclopedie, asserendo falsamente di dover effettuare un controllo oppure che l’acqua che esce dal rubinetto è inquinata o avvelenata oppure che c’è una fuga di gas o qualsiasi altra scusa tanto fantasiosa quanto falsa, si introducono all’interno dell’abitazione della persona anziana e, distraendola, le rubano tutto il denaro e i gioielli che possiede.


A fattor comune, i Carabinieri hanno invitato tutti a non farsi ingannare dagli eventuali interlocutori telefonici, che sono abilissimi a frastornare le vittime con toni e linguaggio estremamente convincenti. Spesso i truffatori cercano le loro vittime consultando le pagine bianche, cercando di capire dal nome – magari provando a partire da quelli meno “diffusi” o non più comunemente in uso – se l’intestatario/a dell’utenza sia o meno anziano/a. A quel punto, con pochissime battute al telefono, capiscono se la loro vittima abbia o meno un figlio o una figlia o un nipote e in meno che non si dica, confondono la persona anziana prospettando chissà quali tremende conseguenze avranno i loro cari qualora essa non consegni ad un loro incaricato – che magari è già in attesa sotto casa della vittima – tutto il denaro e/o anche i gioielli che possiede. A tal proposito, spesso, per impedire che l’anziano possa telefonare alla persona cara o anche ai Carabinieri, il truffatore che chiama tiene impegnata la linea telefonica, così la vittima non può accertarsi se quanto gli viene prospettato sia vero o meno e, nel frattempo, il/la complice suona al campanello o bussa alla porta. Una volta dentro, il gioco è fatto.

Allo stesso modo non bisogna farsi ingannare quando i truffatori si presentano direttamente alla porta delle loro vittime. Magari le hanno semplicemente viste rincasare o le hanno seguite in strada oppure, nelle zone rurali, una volta entrati con la loro auto nel cortile si avvedono che i proprietari sono persone anziane e, a quel punto, si presentano in mille modi, come sopra detto, e mentre uno di loro distrae la vittima con le scuse più varie, l’altro/l’altra/gli altri rovistano in casa alla ricerca di denaro o gioielli.
In ogni caso, l’invito a fattor comune è sempre quello di non aprire mai la porta a chi non si conosce, qualunque sia il motivo o la scusa che lo sconosciuto o la sconosciuta rappresenta per poter entrare in casa, non bisogna mai aprire la porta oppure, se la si è già aperta, bisogna richiuderla subito e chiedere aiuto chiamando il “112” o anche, se si sono diligentemente memorizzati o scritti i numeri della Caserma dei Carabinieri più vicina, immediatamente i Carabinieri.
La stessa cosa bisogna fare se si riceve una telefonata da chi non si conosce: non ci sono avvocati, carabinieri, poliziotti, finanzieri, vigili del fuoco, impiegati dell’acquedotto o della banca, di Enel, del comune, del gas, o di qualunque altro genere, che vengono a fare controlli a casa vostra. Non è vero che un vostro caro ha avuto un incidente, non è vero che un vostro caro è stato arrestato o peggio. Qualora fosse non vi avvertirebbero per telefono e, soprattutto non vi chiederebbero soldi o gioielli per “evitare” conseguenze ai vostri cari. Chi vi dice certe cose è solo un ignobile truffatore che cerca di approfittare di voi, della vostra paura, del vostro rimanere frastornati dal tono e dalle parole di chi fa queste cose “di professione” ed è perciò abile e senza scrupoli. E non pensate nemmeno che certe cose a voi non potrebbero mai accadere. In tal caso, mettete subito giù la cornetta oppure interrompete subito la conversazione e rivolgetevi immediatamente al “112” o alla Stazione Carabinieri più vicina. Non perdete tempo a contattare i vostri cari per sapere se quello che vi hanno detto sia o meno vero. Non lo è. Scrivetevi i numeri telefonici e teneteli sempre a portata di mano. Non consegnate a nessuno il vostro denaro o i vostri gioielli.
Quello di ieri è stato il primo incontro al quale ne seguiranno altri.

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