Il cortile di Palazzo Cuttica il prossimo venerdì 9 Giugno 2023 dalle ore 21,30 ospiterà il concerto del Gruppo dell’Incanto “Il Bambino della Cittadella”, canzoni e racconti alessandrini, evento organizzato in collaborazione con il Conservatorio Vivaldi ed il Comune di Alessandria, ad ingresso gratuito.

Lo spettacolo ha avuto il suo esordio con la denominazione “Le Alessandrine” nei primi anni ’90 del Novecento, in forma di raccolta di otto pezzi dedicati a fatti e personaggi in vario modo attinenti alla Città di Alessandria; la copertina di quella che allora era una musicassetta edita da Radio Cosmo era costituita da un’opera grafica di Pietro Villa e rappresentava uno scorcio di Piazza Garibaldi. Successivamente, le canzoni de “Le Alessandrine” sono confluite nel testo “Il Bambino della Cittadella”, divenuto così copione di teatralconcerto e proposto nel 2010 dal Gruppo dell’Incanto nella rassegna estiva “Cittadella di luna”, con cd e libretto editi per i tipi di Joker.


“Quello della Biennale di Poesia di Alessandria è patrimonio della Città”, afferma il Sindaco Giorgio Abonante, “Ed ogni pubblica rappresentazione è sempre buona occasione per condividere emozioni in forma di spettacolo, perché la diffusione della cultura può esser prodotta anche come divertimento”, dichiarazione che ben si accorsa con quella del Presidente del Conservatorio Renato Balduzzi “Anche i Conservatori, al pari delle altre Università e Istituti di istruzione superiore, hanno una terza missione, che si aggiunge alla didattica e alla ricerca, cioè l’impegno sul territorio. Per il Vivaldi, ciò significa anche valorizzare quanto il territorio offre in campo musicale. E la pluriennale ricerca del Gruppo dell’Incanto è un’esperienza poetico-musicale che va segnalata e incoraggiata per capire meglio Alessandria e la sua storia”.

La proposta che andrà in scena il 9 Giugno sarà composta da canzoni eseguite con un corredo di brevi note tratte da “Il Bambino della Cittadella” ed in quell’occasione con Aldino Leoni, autore nonché voce, interverranno la cantante Serafina Carpari e i musicisti Mario Martinengo, già arrangiatore e interprete musicale della prima edizione, e Giorgio Penotti, il quale in occasione della rassegna del 2010 compose “Città Stella”, pezzo strumentale divenuto successivamente sigla dei concerti del Gruppo dell’Incanto; inoltre, per questa speciale rappresentazione dal vivo accresceranno la compagine David Turri, voce recitante, Alessia Giovannitti, con una collaborazione musicale, e Mariasilvia Como, alla quale saranno affidate le presentazioni dei vari brani ed interventi.

“Scrivere e cantare della Cittadella è dire del futuro di Alessandria”, dichiara Aldino Leoni che è anche autore dei testi, “Senza localismi e con la consapevolezza di avere a disposizione un patrimonio cui si dovrà dare un senso e una destinazione; culturale, si auspica” e nel  corso della serata saranno eseguiti i brani musicali: “Tu nel Teatro dei Greci”, “Bergoglio”, “Il Lungaspada”, “Il d’Armagnac”, “Marengo”, “Sospetto”, “Di Novembre”, “Queste acque”, “I gatti” e naturalmente “Città Stella”.

Il “Gruppo dell’Incanto” debutta ufficialmente il 21 Settembre 2005, con una formazione iniziale a due voci e cinque strumentisti (fisarmonica, tastiera, chitarra, flauto/sax e batteria); poi con i organico portato a quattro voci (di cui una recitante) e quattro strumentisti (pianoforte, chitarra, flauto, percussioni); la denominazione richiama la volontà di dedicarsi alla traduzione in canto della parola poetica, per ridare musica e canto alla poesia: per questo il repertorio comprende testi e musiche originali dei componenti, pezzi nati dalla collaborazione con diversi poeti oltre a lavori su poeti del passato, prestando attenzione alla canzone d’autore; il “Gruppo dell’Incanto” è anche “Ambasciatore di Poesia” della Biennale di Poesia di Alessandria.

Il logo della Biennale di Poesia di Alessandria è stato creato da Elio Carmi nel 1981, il quale l’ha spiegata così “…due bocche, due orecchie, due occhi… due bocche per parlare, in modo diverso o per rendere diverse le parole la poesia è (almeno) doppia”.