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Alessandria avrà anche un ospedale universitario


«Con il voto di oggi in Consiglio regionale inizia il percorso per trasformare quello di Alessandria in un ospedale universitario. Abbiamo lavorato molto in questi mesi per dare forza ad un percorso che nasce d’intesa con l’Università del Piemonte Orientale e la stessa azienda ospedaliera e consentirà di valorizzare questo presidio e la professionalità di chi ci lavora e ci lavorerà in futuro perché offrirà ai giovani laureati la possibilità di esercitare l’attività clinica all’interno del polo alessandrino che diventerà in questo modo sempre più attrattivo per studenti, medici, sanitari e anche per i pazienti».

Così il presidente del Piemonte Alberto Cirio commenta il voto unanime, oggi in Consiglio regionale, all’avvio del percorso che consentirà la trasformazione dell’Azienda Ospedaliera “SS. Antonio e Biagio e C. Arrigo” di Alessandria in un’azienda ospedaliera universitaria. «Ringrazio l’assessore Icardi per questo provvedimento e per il lavoro svolto. L’Alessandrino rappresenta un’eccellenza anche in campo sanitario come dimostrano anche la richiesta già fatta al ministero della Salute di riconoscere, per l’ospedale di Alessandria, il titolo di Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) per le patologie ambientali, e il piano di realizzazione del nuovo ospedale. Finalmente dopo anni di tagli, appena rialzata la testa dagli anni della pandemia, la Regione ritorna ad investire su una sanità pubblica di eccellenza perché crede nella sua valorizzazione anche attraverso una sempre più stretta collaborazione tra cura, didattica e ricerca per il bene dei pazienti».


Anche l’Università del Piemonte Orientale manifesta grande soddisfazione. «Si tratta di atto formale forte e condiviso che porterà dei sicuri vantaggi all’Ospedale, alla Città e all’intero territorio alessandrino – spiega il rettore dell’Università del Piemonte Giancarlo Avanzi – Abbiamo instaurato da anni un rapporto virtuoso e assai produttivo con l’ospedale che coinvolge diversi dipartimenti universitari sia sotto il profilo della ricerca sia per quanto concerne la didattica e l’alta formazione. La futura prossima Azienda Ospedaliero-Universitaria – prosegue il rettore – darà modo ai nostri studenti del polo alessandrino di entrare con maggiore facilità a contatto con una realtà ospedaliera di eccellenza nel campo assistenziale e della ricerca, favorirà la fidelizzazione dei giovani medici e professionisti sanitari e consentirà loro di proseguire, pervasi da senso di appartenenza, nei percorsi di specializzazione, aspetto che costituirà un elemento qualificante anche per le carriere dei nostri professori universitari e, nel medio-lungo periodo, tangibile beneficio per la collettività che avranno il compito di curare. Sono particolarmente grato al presidente Cirio e all’assessore alla Sanità Icardi per aver condiviso l’obiettivo e a tutto il Consiglio Regionale per l’unanimità con la quale ha manifestato il proprio consenso a questa strategica decisione».

Anche per i vertici dell’Aso il voto odierno rappresenta un passo importante. «L’approvazione odierna del Consiglio Regionale del progetto di trasformazione della nostra Azienda in Azienda ospedaliero-universitaria rappresenta un tassello fondamentale, anche di riconoscimento formale, nel percorso da tempo in atto di integrazione con l’Università del Piemonte Orientale – sottolineano Valter Alpe, direttore generale azienda ospedaliera di Alessandria e Antonio Maconi, direttore Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione -. L’Ospedale, oltre ringraziare la Regione per aver convintamente sostenuto questo percorso, crede ancor più nella valorizzazione delle proprie eccellenze potendo altresì dare concreta prospettiva al valore aggiunto che l’assistenza unitamente alla didattica e alla ricerca, di cui il riconoscimento ad IRCCS rappresenta nel medio termine l’altro pilastro fondante, beneficerà in un’area strategica per il rafforzamento della sanità della città e della provincia di Alessandria e della Regione Piemonte e per la capacità di recupero di attrattività di professionisti e pazienti».

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