La  notizia, dice il Capo Delegazione Dott.  Piero Massiglia, non è  la gente che si meraviglia, sorpresa da quello che non si aspettava, ma pensare che questo potesse avvenire in una delle nostre valli del territorio tortonese dal momento che   è difficile  immaginare che  possa esistere  una così stupenda villa all’interno dell’accogliente paesaggio  boschivo di Avolasca.

Oltre 1000 persone, arrivate anche dalle Regioni confinanti, hanno potuto visitare ad Avolasca, tipico Borgo d’altura, la Villa Cerruti e la Chiesa dei SS. Pietro e Paolo di Palenzona.


La Villa Cerruti  immersa nella vegetazione caratterizzante  il territorio circostante di Avolasca,  è una delle tante espressioni artistiche del genio di Gino Coppedè, famoso “archistar”  transnazionale tra la fine dell’800 e primi decenni  del ‘900,   che su invito del Cav. Alessandro Cerruti, noto armatore, banchiere, costruttore e imprenditore del genovese,   ha trasformato un rustico preesistente in una abitazione da gentleman farmer. La villa è infatti impreziosita da un ricco apparato decorativo che si esplica in stemmi, fregi, pitture a fresco, oltre che di elementi di gusto gotico come bifore ed archi a sesto acuto che si alternano ad elementi di forma sinuosa, linee ondulate,  archi a tutto sesto e comignoli modellati come torrette snodate.

L’altra apertura, sempre narrata dai Ciceroni e Volontari, è stata la Chiesa dei SS. Pietro e Paolo di Palenzona. La chiesa sorge su un dolce colle dal quale si può ammirare  il  paesaggio raffinato e coinvolgente  tipico dei nostri colli tortonesi, un’area  questa ricca di storia, cultura, bellezze naturali, sapori e arte in cui si fondono usanze e tradizioni di ben quattro province.

 “Palenzona”, continua il Capo Delegazione,   trova testimonianze a partire dal 1200. In occasione del restauro del 1935,  il pittore Clemente Salsa  affrescò  le volte e il presbiterio con scene raffiguranti la vita dei SS. Pietro e Paolo, una “Vergine dello Spasmo”, una “Tentazione nel deserto” e una “Preghiera nell’0rto”. Nel 1995 la chiesa è stata proclamata “Tempio Nazionale del Ricordo”, sacrario dedicato ai caduti delle due guerre mondiali e in quella occasione è stata arricchita da otto tele dipinte dall’artista Vittorio Caroli raffiguranti i Santi Protettori delle diverse Forze Armate.

I miei ringraziamenti e quelli del FAI, continua il Dott. Massiglia, vanno alla famiglia Cerruti, in particolare a Pietro e Andrea, che ha concesso l’apertura di un loro gioiello  al pubblico che ha molto apprezzato .

Grazie al Parroco Don Gianni  Delpero, al Sindaco di Avolasca,  Michele,Gragnolati, alla Pro Loco di Avolasca  e al suo Presidente Domenico Albanese,  ai cittadini di Avolasca che hanno dimostrato un  plastico esempio di cittadinanza attiva e alla Croce Rossa Comitato  di Tortona che da anni ci accompagna durante le Giornate FAI.

Conclude il Dott. Massiglia, abbiamo superato ogni ottimistica previsione, una cosa davvero  straordinaria, frutto dell’infaticabile lavoro di tutti. Sono convinto che sostenendo la cultura, allargando gli orizzonti e scoprendo realtà di cui non sapevamo un granché aiutiamo in modo concreto il nostro paese e il nostro territorio  a conoscere,  amare e valorizzare, le bellezze artistiche, culturali e paesaggistiche  del nostro immenso patrimonio.