Boston Marriage è il nuovo progetto teatrale di Giorgio Sangati che porta sul palco la scrittura di David Mamet. Lo spettacolo che il diciassette marzo ha debuttato a Palermo arriva per la prima volta in regione sul palco del Marenco di Novi grazie alla collaborazione con la fondazione Piemonte dal Vivo.
Voce tra le più rappresentative della scena americana, Premio Pulitzer 1984 e più volte nominato agli Oscar per le sue sceneggiature cinematografiche, David Mamet ci consegna un piccolo capolavoro teatrale magistralmente interpretato da Maria Paiato, Mariangela Granelli e Ludovica D’Auria.
Stati Uniti, fine Ottocento, un salotto, due dame e una cameriera. Tutto farebbe pensare a una trama convenzionale, un incontro tra amiche un po’ affettate, ma alla forma non corrisponde la sostanza: nella conversazione dal vocabolario ricercato fioccano volgarità e veniamo a sapere che le due dame sono state un tempo una coppia molto affiatata.
L’espressione “Boston Marriage” era in uso nel New England a cavallo tra il XIX e il XX secolo per alludere a una convivenza tra donne economicamente indipendenti da uomini. Viene subito in mente il romanzo The Bostonians di Henry James (1886), nel quale l’autore affronta senza censure il tema dell’omosessualità e dipinge l’affresco di una società in bilico tra valori antiquati e spinte progressiste, con particolare attenzione alla condizione femminile.
Dopo la separazione, Anna, la protagonista e padrona di casa, ha trovato un uomo ricco che la mantiene e vorrebbe ora approfittare della protezione di lui per riprendere con sé Claire, appena arrivata in visita. Ma Claire non è lì per quello; è tornata per ben altri motivi e la riconquista si rivelerà molto più complicata del previsto, con colpi di scena rocamboleschi che coinvolgeranno anche la giovane cameriera, ritmando l’opera e donandole una facciata esilarante, quasi di farsa.
Voce tra le più rappresentative della scena americana David Mamet ci consegna un piccolo capolavoro teatrale che strizza l’occhio agli esperimenti brillanti di Tennessee Williams, ma, soprattutto, all’Importanza di essere Franco di Oscar Wilde. Prendendosi una vacanza dalla gravità e concedendosi il lusso del gioco, Mamet eleva a protagonista assoluto, insieme alle interpreti, il linguaggio e, di contro, il non-detto, l’allusione, la stravaganza, il paradosso. Mamet si diverte a parodiare la prosa ampollosa dell’epoca, ma dietro l’apparente assurdità si nasconde l’intento ambizioso di rovesciare la realtà attraverso uno scherzo, che mira a creare anche un po’ di raffinatissimo scandalo. Qui sta il senso anche “politico” di un testo che divertiva e stupiva insieme il pubblico americano del 1999. È una prova per grandissime attrici, vere funambole della parola, come la straordinaria Maria Paiato che, continuando il sodalizio iniziato con Il delirio del particolare, è diretta dal giovane fuoriclasse Giorgio Sangati. Con lei in scena, a dare corpo a questa inedita sfida, una intensa Mariangela Granelli insieme a Ludovica D’Auria.
BOSTON MARRIAGE
di David Mamet traduzione Masolino D’Amicocon Maria Paiato, Mariangela Granelli, Ludovica D’Auriaregia Giorgio Sangatiproduzione Centro Teatrale Bresciano/Teatro Biondo di Palermoin accordo con Arcadia & Ricono Ltdper gentile concessione di A3 Artists Agency
Alle ore 16:30 torna l’iniziativa Dietro le quinte, a cura del direttore artistico Giulio Graglia, che tratterà della commedia sofisticata americana con una lettura di passi tratti dall’autore Neil Simon.
L’ultimo appuntamento di Dietro le quinte sarà:
Mercoledì 19 aprile con LA NUOVA DRAMMATURGIA