Per quanto riguarda la nuova filosofia dell’utilizzo degli spazi in casa o sul posto di lavoro, la scrittrice giapponese Marie Kondo ha rappresentato l’ultima frontiera nel campo del riordino, per sfruttare e usare al meglio gli spazi abitativi allo scopo di migliorare (o tentare di vivere meglio) la qualità della propria vita. Dopo aver pubblicato due libri come “Il magico potere del riordino” e “96 lezioni di felicità” il cosiddetto metodo KonMari è diventato assai popolare e diffuso in tutto il mondo e in particolare tale metodo è stato applicato con successo in Paesi come Stati Uniti d’America, Canada, Regno Unito.

Anche in Italia Kondo ha avuto un certo seguito, per via del famoso reality Facciamo ordine con Marie Kondo, rilasciato nel 2018 dalla piattaforma di streaming video Netflix. Durante il lockdown sono state molte le persone che hanno deciso di fare ordine in casa e di seguire quindi il metodo della scrittrice giapponese. Un sistema molto duttile e funzionale, che tuttavia non tiene troppo conto di una categoria di persone che invece desidera appunto accumulare e avere oggetti di vario tipo sparsi per casa: i collezionisti. Proprio per questo motivo le dichiarazioni di Marie Kondo che ha ammesso candidamente di avere una casa disordinata ha fatto tirare un sospiro di sollievo, almeno a una parte di chi aveva preso molto sul serio tale metodo. Chi di noi non conosce un amico o un parente che si è disfatto di oggetti che teneva in cantina, in casa o nella propria stanza da letto, accumulando magari polvere e sporcizia?


Il metodo Marie Kondo per gestire meglio gli spazi del nostro appartamento

Il metodo KonMari è stato definito come un tipo di tendenza per tutti gli appassionati di Netflix che fanno utilizzo anche di un social popolare e diffuso come Instagram. Una manciata di studi mostra una connessione tra una casa organizzata e livelli inferiori di stress. Molti esperti ritengono che avere cose extra possa innescare il nostro ormone dello stress, il cortisolo, mentre un ambiente disordinato rende più difficile elaborare le informazioni.

Riorganizzare e mettere in ordine la propria stanza potrebbe benissimo abbassare i livelli di stress e mantenerti soddisfatto. Poiché ci concentriamo sui modi per ottenere i tuoi migliori riposini, ecco come puoi applicare il metodo Marie Kondo nel tuo spazio per dormire.

Non c’è momento migliore per ripulire e sistemare il tuo spazio di un nuovo anno, e quindi la regina dell’organizzazione, Marie Kondo, è qui per aiutarti a fare proprio questo.

Poi il guru del decluttering ha creato e condiviso metodi ingegnosi per rendere la vita più semplice e più fluida sin da quando il suo libro, The Life-Changing Magic of Tidying Up, è stato pubblicato negli Stati Uniti nel 2014.

Pregi e difetti del metodo KonMari

Anche se il KonMari in piena regola (quello che Kondo chiama il suo stile di riordino) sembra un po’ fuori portata al momento, queste idee aiutano a liberarci la mente e a sistemare in modo funzionale la propria casa, un passo alla volta. Il metodo KonMari è un approccio metodico al riordino: per categoria, piuttosto che per stanza o posizione all’interno di una stanza. Marie Kondo ci incoraggia a iniziare con i vestiti, poi libri, carte e oggetti vari, finendo con i beni sentimentali. Suggerisce di tenere solo le cose che “suscitano gioia”. Per quelli che non lo fanno, suggerisce di trovare una nuova casa o di liberarsene nel modo più ecologico ed ecosostenibile possibile. Contrariamente a quanto la maggior parte delle persone penserebbe, Kondo consiglia di lavorare attraverso la nostra casa in ordine di categoria, piuttosto che affrontare un’intera stanza. Anche se può sembrare più sensato ordinare per stanza e pensare, ad esempio, a idee separate per la conservazione della cucina, Kondo sottolinea che è difficile ottenere davvero molto in questo modo.

Cosa ne pensano i collezionisti del metodo Kondo?

Che cosa potrebbe pensare però un collezionista di fumetti, libri, dischi e CD del cosiddetto Metodo Kondo?

Secondo il collezionista Moriarty Graphics ci sono delle osservazioni molto esatte e degli interrogativi leciti. Sicuramente quando il collezionismo tocca certi livelli “ma la sua passione, essendo morbosa e quindi insaziabile, inevitabilmente confina nel caos” si potrebbe creare qualcosa di deleterio. In effetti sarebbe buona norma darsi una regola e una funzionalità, altrimenti è accumulo e caos, dove manca totalmente un discorso di tipo funzionale. Un esempio potrebbe essere rappresentato da un dj-set vintage.

“Molti scivolano in questa cosa, ho visto collezionisti con casse di dischi mai aperte o accatastate senza più ricorda cosa ci stava dentro. In futuro probabilmente saremo anche noi collezionisti condizionati dal concetto di ordine e potremo sfruttare cloud, pc e memoria degli hard disk, per collezionare dischi, immagini, grafiche e foto, oppure giochi di categoria vintage e arcade”. 

Vorrei sollevare anche una questione in questi ultimi 20 anni spendiamo molto per avere oggetti, per collezionare o per pura funzionalità, ma al fine di queste cose non abbiamo un reale possesso sono date in usufrutto. Inoltre sono super soggette all’obsolescenza come non mai, in quanto immateriali e la loro fruizione è soggetta a mezzi in possesso da terzi che decidono la loro vita. Mi spiego meglio: un libro può attraversare 600 anni o anche 1000 anni, ma siamo sicuri che almeno una manciata di cloud possano durare altrettanto? Lo stesso discorso vale anche per quel genere di supporti fisici digitali, come appunto DVD, CD audio, giochi per PS4 e via dicendo. Metodo cloud e browser che è stato ampiamente utilizzato per il settore del gambling online con le roulette online giocabili anche da device mobili come smartphone e tablet.