Direttore buongiorno.
Leggevo stamane , su un quotidiano storico italiano, un interessante articolo sulla sanita’ ed inevitabilmente il mio pensiero e’ corso al nostro ospedale.
Ospedale del quale si parla ormai raramente non perche’ i problemi siano in via di soluzione ma, forse, perche’ il problema e’ finito nelle sabbie mobili della politica?
Detto questo, sottolineerei come tra il servizio sanitario pubblico ed il privato si sia quasi arrivati alla fase finale ma la linea ormai sia stata tracciata da tempo.
Se nel pubblico le liste di attesa sembrano da paese del terzo mondo, e c’è da domandarsi se siano da ritenersi attendibili, nel privato si delinea una tendenza nuova.
Se prima tra il solvente privato ed il solvente convenzionato non vi era differenza alcuna ora il solvente privato sembra godere di un certo vantaggio in termini di tempestive prestazioni. Di fatto tra i due solventi il privato predilige coloro che pagano di tasca propria subito e quindi e’ il privato utente ad essere favorito.
Il problema non e’ a mio parere se sia giusto o ingiusto, se sia sostenibile socialmente o meno ma quanto tempo passera’ prima che si arrivi al “o paghi , con denaro tuo o di una assicurazione” o attendi non si sa fino a quando il servizio sanitario nazionale?
Cordiali saluti.
Lettera Firmata