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A Tortona un lettore solleva il problema degli appuntamenti negli uffici pubblici: sono leciti?


Pubblichiamo di seguito una riflessione del nostro lettore, Pier Paolo Liuzzo su un problema he riguarda molte persone

Egregio Direttore,


sono nuovamente a disturbarla, ringraziando sempre per la disponibilità, per chiedere un piccolo spazio sul suo giornale attraverso il quale vorrei fare un ragionamento con i lettori che avranno la pazienza di leggermi.

In onor di verità, è da un po’ di tempo che ho notato questa situazione ma ho sempre sperato che un giorno sparisse, anche se in tempi non sospetti io scrissi, su Facebook, che sarebbe diventata prassi definitiva. Una nuova normalità. Sono stato un Profeta o cos’altro? Chi lo sa!

Mi riferisco all’assurda situazione per accedere negli Uffici Pubblici (Uffici Comunali, ASL, Poste Italiane, Agenzia delle Entrate e ci metterei dentro anche le banche che pur essendo società private svolgono un servizio pubblico).

Attualmente per richiedere o fare un documento in Comune, avere un servizio postale o sanitario, aprire un conto corrente (ormai diventato obbligatorio a seguito delle normative emanate in materia) o fare operazioni bancarie,  bisogna prendere appuntamento oppure utilizzare i servizi Online.

Addirittura all’Ufficio Postale di Largo Borgarelli le porte vengono chiuse raggiunto un massimo di persone all’interno. Fuori possono esserci giovani o anziani, può fare fresco, caldo infernale o gelo polare, piovere o nevicare, che a nessuno interessa nulla: massimo tot persone il resto fuori!

Lei ed i lettori mi direte giustamente: molte cose si possono fare attraverso internet. Ma gli anziani? Hanno così dimestichezza con internet, Home Banking, Cassetto Fiscale, Cassetto Sanitario, ecc…? Io personalmente non saprei.

Orbene il tanto amato od odiato DPCM anti-Covid non è più in auge, essendo terminato il periodo di Emergenza Sanitaria. E’ decaduto! Non esiste più! E’ un triste ricordo, che però ha lasciato molto strascichi.

Nonostante tutto, alcune regole introdotte da questo DPCM sono state mantenute, dopo averle trasformate in regole interne di ciascun ufficio pubblico e/o azienda che eroga servizi pubblici.

Ora, non voglio scendere in inutili polemiche con frasi che ho avuto modo di leggere altrove, semplicemente vorrei chiedere pubblicamente alcune cose: il mantenimento di queste restrizioni negli uffici pubblici, senza ormai nessun aggancio normativo, è normale o no?

Mi domando inoltre se sia normale chiedere appuntamento in un ufficio pubblico e/o che eroga un pubblico servizio? Se queste regole interne non creino un disservizio o, ancor peggio, una violazione a qualche norma?

Io, e penso non solo io, prima del Covid ho sempre chiesto appuntamento per andare dall’Avvocato, dal Dentista, o da qualsiasi altro professionista. Avevo bisogno, invece, di spedire una lettera, fare la carta d’identità, prenotare una visita, ecc… facevo la sacrosanta coda, come sempre, allo sportello opportuno.

A me questa situazione sembra del tutto anomala e, pertanto ho sottoposto il quesito ai miei legali affinchè valutino se vi siano o meno gli estremi per un esposto alla Procura della Repubblica.

Grazie per l’attenzione e cordialità.

Pier Paolo Liuzzo

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