Favorire il trasferimento dei risultati della ricerca scientifica nella pratica clinica e approfondire le conoscenze sulle patologie amianto-correlate.
Sono questi gli obiettivi del Laboratorio di ricerca Amianti, integrato tra l’Azienda Ospedaliera di Alessandria e il Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica (DiSIT) dell’Università del Piemonte Orientale e afferente al Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione (DAIRI), diretto da Antonio Maconi. Come ricorda Marinella Bertolotti, epidemiologa Responsabile del Centro Regionale per la ricerca sorveglianza e prevenzione dei rischi da amianto, si tratta di obiettivi funzionali alla realizzazione del percorso che l’Ospedale di Alessandria e l’ASL AL stanno realizzando verso il riconoscimento a Istituto di Ricovero e Cura Carattere Scientifico (IRCCS) proprio per le patologie ambientali e asbesto-correlate.
In particolare all’interno del Laboratorio si ricercano le fibre di amianto in tessuti provenienti da pazienti affetti da malattie dovute all’esposizione all’amianto quali mesotelioma pleurico, colangiocarcinomi, ovvero tumori delle vie biliari e quindi del fegato, e adenocarcinomi del colon-retto. Attualmente sono in corso le attività di identificazione e quantificazione delle fibre di amianto nel tessuto sano e nel tessuto tumorale proveniente da adenocarcinomi del colon diagnosticati in pazienti residenti a Casale Monferrato, area tristemente nota a livello nazionale e non solo per l’incidenza di patologie asbesto-correlate.
I risultati degli studi fino ad oggi realizzati sono stati oggetto di diverse pubblicazioni su riviste scientifiche nazionali e internazionali, ma le informazioni relative alle attività di ricerca del Laboratorio e di altri enti saranno disponibili anche su CEDOAM, il nuovo Centro Documentazione Amianto e Patologie Asbesto-correlate del DAIRI, a questo link: https://www.cedoam.it/ .