RICOVERATI 8 BAMBINI IN RIANIMAZIONE AL GASLINI PER INFEZIONI RESPIRATORIE IN DUE MESI. TRE PROVENIENTI DA ALTRE REGIONI, 300 ACCESSI AL PRONTO SOCCORSO IN PIÙ A NOVEMBRE RISPETTO ALLO STESSO MESE DEL 2021
Per un piccolo di 2 anni è stato necessario il trasferimento al Gaslini da altra Regione realizzato sabato scorso dall’equipe di trasporto dell’Istituto pediatrico ligure
Dallo scorso mese di ottobre la Terapia Intensiva dell’ospedale pediatrico G. Gaslini di Genova ha ricoverato quest’anno ben otto bambini, che hanno richiesto intubazione e ventilazione meccanica invasiva e, in un caso, il supporto in ECMO (Extracorporeal Membrane Oxygenation). Molti altri sono stati ricoverati presso i reparti di Terapia Semi-Intensiva e Medicina D’Urgenza, richiedendo ossigenoterapia ad alti flussi. Di norma, i bambini che richiedono intubazione e ventilazione meccanica per queste infezioni respiratorie sono uno o due all’anno. I casi più gravi sono stati causati dalla coinfezione di virus influenzale e virus respiratorio sinciziale (RSV).
“Le terapie intensive pediatriche del nord Italia iniziano ad essere congestionate e, a causa di questo aumento di forme gravi, la Terapia Intensiva del Gaslini ha ricevuto in queste settimane già tre pazienti da altre regioni. In un caso, sabato 10 dicembre, viste le condizioni critiche del paziente, il trasporto verso il Gaslini è stato effettuato dall’equipe di trasporto della UOC Terapia Intensiva Neonatale e Pediatrica dell’Istituto. ll bimbo di 2 anni, trasportato a Genova da un’altra regione, è stabile e sta progressivamente migliorando, ma richiede ancora ventilazione meccanica. È proprio grazie a questo lavoro di rete, a cui il Gaslini si rende sempre disponibile su tutto il territorio nazionale, che è possibile garantire una risposta immediata a bambini in condizioni critiche” spiega il dottor Andrea Moscatelli, direttore del dipartimento di Emergenza e della Terapia Intensiva Neonatale e Pediatrica dell’ospedale G. Gaslini.
“Ancora una volta l’ospedale Gaslini si dimostra punto di riferimento nazionale in questo caso per le infezioni respiratorie, in un momento in cui queste patologie sono in sensibile aumento – dichiara l’assessore alla Sanità di Regione Liguria, Angelo Gratarola – Proprio per questo, per contenerle, diventa fondamentale lo strumento della vaccinazione antinfluenzale. Rivolgo dunque ancora una volta l’invito alle famiglie a utilizzarlo” .
“A partire dallo scorso mese di ottobre si è osservato, in Liguria come in Italia, un aumento significativo dei ricoveri per infezioni respiratorie nei bambini che, nelle ultime settimane, stanno mettendo in grave crisi i reparti di pronto soccorso pediatrici. Si tratta di infezioni da virus che circolano ogni anno, prevalentemente virus respiratorio sinciziale (RSV) e virus influenzale che, tuttavia, stanno causando infezioni respiratorie più gravi rispetto agli scorsi anni, i sintomi durano più a lungo, con un anticipo della stagione epidemica. Normalmente, infatti, il picco delle infezioni respiratorie si osservava tra dicembre e febbraio, mentre quest’anno è stato registrato un anticipo da fine ottobre. Globalmente abbiamo registrato circa 300 accessi in Pronto Soccorso in più, in un mese, rispetto allo stesso mese di novembre del 2021. È quindi presumibile che i casi aumentino ancora nelle prossime settimane” spiega Emanuela Piccotti direttore Pronto Soccorso dell’Istituto G. Gaslini.
Le ragioni di questo aumento dei casi, e in particolare dell’aumento di quelli gravi, sono molteplici. Sicuramente un ruolo importante è legato alla scarsa circolazione virale degli ultimi due anni, resa possibile dalle misure di isolamento e di contenimento del coronavirus (utilizzo delle mascherine). La popolazione più colpita è rappresentata da bambini tra 0 e due anni, che si confrontano per la prima volta con virus ai quali non sono stati esposti gli scorsi anni. Lo stesso vale per le mamme che non hanno sviluppato difese immunitarie e che non possono quindi passarle ai neonati attraverso il latte e la placenta. Per altro, la diffusione della vaccinazione antinfluenzale è ancora bassa nelle gravide e nei bambini di età superiore a 6 mesi, per i quali è indicata. La vaccinazione dei familiari è una strategia efficace per proteggere i neonati dall’influenza. “Al momento l’epidemiologia e la clinica del covid-19 nei bambini, continua a non destare preoccupazione: con quadri clinici simili a quelli dei mesi precedenti, che abbiamo imparato a conoscere e trattare” specifica Elio Castagnola direttore UOC Malattie Infettive dell’Istituto G. Gaslini.
Anche gli ambulatori dei Pediatri di Famiglia, in questo periodo, sono sottoposti ad un iper-lavoro dovuto alla quantità di bambini colpiti da queste virosi respiratorie. “Oltre alle innumerevoli visite, i pediatri di famiglia rispondono ad una media di circa 80-90 telefonate al giorno (senza contare altri sistemi di “contatto” con il proprio pediatra, quali messaggi e mail). Non solo visite e contatti telefonici ma anche opera di educazione sanitaria nei confronti delle famiglie dei propri assisti: ricordiamo che febbre e tosse sono meccanismi di difesa dell’organismo, ci aiutano a combattere l’infezione e vanno “curati” solo quando determinano uno stato di profondo malessere. Infine, la prevenzione, attraverso la partecipazione alla campagna di vaccinazione anti-influenzale (eseguita nei propri studi) nei bambini 6 mesi – 6 anni e nei bambini affetti da patologie. In questi giorni è raccomandabile non recarsi in Pronto Soccorso per problemi acuti che possano essere gestiti ambulatorialmente dal pediatra di libera scelta. La diffusione della vaccinazione anti-influenzale, nelle mamme e nei bambini e in tutti i nuclei familiari in cui sono presenti bambini piccoli, è uno strumento di prevenzione fondamentale” spiega il dottor Michele Fiore segretario regionale FIMP Liguria.