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Le classi 3^ del Marconi di Tortona incontrano l Claudia Deagatone per il progetto di educazione all’affettività

Nei giorni scorsi nell’Aula Magna del plesso Carbone, la dott.ssa Claudia Deagatone, Responsabile SS dei Consultori di Novi-Tortona, ha dato avvio alla serie conclusiva  di incontri di educazione all’affettività legati al progetto “L’Amore conta 2.0” e dedicati alle classi 3^ di tutto l’Istituto Marconi .

  Tirando le fila degli interventi svolti nel corso del precedente a.s., la ginecologa, supportata in questa occasione dall’ostetrica Sig.ra Carmen Fonseca, ha proposto un breve sunto sui metodi di contraccezione e sulle malattie sessualmente trasmissibili: il riflettore è stato puntato sull’importanza della scelta personale informata e libera, nel caso dei contraccettivi, e sulla conoscenza di sé stessi e degli altri, per quanto riguarda gli STD (Sexually Transmissed Disorders).  Fondamentale è aver sempre presente le alternative ai classici metodi, che potrebbero non essere conformi alle nostre esigenze, e prestare attenzione alle malattie poco conosciute, ma non per questo meno diffuse, come la clamidia. Proteggere noi stessi e gli altri rende l’esperienza sessuale più sicura, dando quindi una sensazione di tranquillità che permette un’esperienza dell’intimità più serena e responsabile.


  Durante l’incontro odierno, la dottoressa si è concentrata sulla risposta sessuale, un argomento meno tecnico ma di assoluta importanza per una corretta consapevolezza dell’intimità. Partendo dalle fasi di approccio, fino ad arrivare alla completezza del contatto, la ginecologa ha illustrato l’utilità di conoscere la sequenza dei passaggi classici della risposta sessuale, così da poter risalire alla causa di eventuali problemi e risolverli.

  Oltre ai termini più noti, spesso impoveriti da interpretazioni qualunquistiche o discriminanti, come “preliminari” o “orgasmo”, Deagatone ha approfondito anche il concetto di desiderio sessuale e di piacere fisico. Il desiderio, preso in considerazione e riconosciuto paritariamente solo a partire dagli anni ’70 (il periodo della rivoluzione sessuale giovanile), è l’ostacolo principale al piacere, un altro fattore non così scontato nel sesso. I due elementi possono creare un circolo vizioso: l’assenza di piacere compromette il sorgere del desiderio, e ciò contribuisce alla formazione di un’idea negativa del sesso, fino a portare gli individui a non cercarlo più o addirittura ad evitarlo. Bisogna quindi riconoscere il problema della mancanza di piacere nel sesso, perché questo è un problema da risolvere e non da ignorare. Non si deve accettare che manchi piacere nel sesso: se il rapporto intimo diventa un obbligo, oppure si presenta in forme non rispettose dei nostri desideri o delle nostre esigenze, occorre fermare l’attività sessuale e rivedere le sue modalità.

  Un altro argomento attuale toccato dalla dottoressa è la comunicazione all’interno della sfera sessuale: a partire dal consenso nella scelta della contraccezione e del rapporto, che deve essere pienamente informato e costituisce la base imprescindibile e mai scontata di un rapporto, si arriva anche all’importanza assunta dai social durante il periodo del Covid. Gli strumenti tecnologici sono stati alleati della comunicazione a distanza, unendo, ma nemici della stessa, dividendo. Da soli, i social non bastano a tenere in piedi una relazione, perché solo le esperienze reali vissute col partner hanno conseguenze positive sulla nostra crescita personale e sull’acquisizione della sicurezza individuale.  Inoltre, una corretta informazione ed educazione sociale ed affettiva,  ci insegna a non fidarsi ad inviare foto intime, ad uno sconosciuto, ma anche a persone note: oltre a non costituire una forma soddisfacente di rapporto sessuale, dato che il rapporto, di fatto, non avviene, si incorre nel rischio di revenge porn.

  Spezzando una lancia a favore dei social, si può affermare che essi abbiano aiutato la comunità LGBT+ ad acquisire visibilità, dando sicurezza e speranza ai giovani che vi appartengono. Ma per ogni Yang c’è uno Yin: la nostra identità sessuale, che è determinata da molti fattori come il sesso biologico, l’identità di genere, il ruolo di genere e l’orientamento sessuale, non si deve sviluppare in un mondo di finta perfezione, dove i modelli rimangono distanti da noi, fisicamente e a livello ideale. Per crescere, nei rapporti sessuali e non solo, occorre una relazione reale, di persona, di contatto fisico, di scambio reciproco. L’intimità sarà sempre e solamente di persona, la realtà sarà sempre e solamente fisica.

A cura di Lucrezia TETI I.I.S. G. Marconi Tortona – 3^AR – Amministrazione Finanza e Marketing

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