“C’è più musica nella testa di Perosi che in quella mia e di Mascagni messe insieme.” così pare abbia affermato il grande compositor toscano Giacomo Puccini a proposito di Lorenzo Perosi.
Non abbiamo gli elementi per esprimerci sull’autenticità o meno di questa affermazione, riportata proprio all’inizio della voce dedicata a Perosi da un noto sito internet di tipo enciclopedico:
certo è che, grazie al lavoro fatto da don Fulvio Berti, sacerdote novese, a partire dalle carte inedite dell’archivio privato della famiglia Lurani, che fu mecenate di Lorenzo Perosi quando era ancor giovane, noi ora possiamo conoscere ancor meglio questo musicista, nato a Tortona, la cui opera è stata una pietra miliare nella musica sacra.
Quello che emergerà sarà il ritratto di un artista che, passo dopo passo, sviluppò il proprio talento e la propria sensibilità artistica in un periodo, a cavallo tra Ottocento e Novecento, nel quale l’Europa visse un trapasso, quello dall’età moderna a quella contemporanea, che non fu legato solo alla scienza e alla tecnologia, ma si estese a tutti gli ambiti del vivere sociale, sia civile sia religioso;
un ritratto che ha una spiccata privata, a cominciare dai messaggi che Lorenzo Perosi mandava a Francesco Lurani, suo mecenate, corredandoli di brevi spartiti, fatti di un pugno di note musicali, con i quali comunicava la “colonna sonora” del proprio saluto: un po’ come facciamo noi, oggi, regalando i cosiddetti “biglietti musicali”, quelli che, quando li apriamo, riproducono una melodia.
Di questo, e di molto altro riguardante il maestro Lorenzo Perosi, parleremo con don Fulvio Berti giovedì prossimo, 27 ottobre, alle ore 21, presso la Sala Conferenze della Casa del Giovane di Novi Ligure (AL), nell’ambito della rassegna di incontri “A Novi d’autunno: viaggi, storia, scienza e attualità”.