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Ad Alessandria la cerimonia di intitolazione parco Rosario Angelo Livatino

L a Città di Alessandria intende onorare e ricordare la figura di Rosario Angelo Livatino: Magistrato italiano e Martire della Giustizia, assassinato dalla Stidda a trentasette anni, il 21 settembre 1990, in un agguato sulla Strada Statale di collegamento tra Agrigento e Caltanissetta.
La cerimonia avrà luogo lunedì 3 ottobre 2022, ore 10.30 area verde posta tra via Padre Pio – via Ravera – via Parri – via Don Sturzo di Alessandria.
Rosario Angelo Livatino nasce a Canicattì il 3 ottobre 1952. Conseguita la Maturità presso il Liceo Classico
Ugo Foscolo di Canicattì, si iscrive all’Università di Palermo frequentando la Facoltà Giurisprudenza dove si
laurea nel 1975. Dopo una prima esperienza lavorativa presso l’Ufficio del Registro di Agrigento, nel 1978,
supera il Concorso per l’accesso in Magistratura divenendo – giovanissimo – Uditore giudiziario presso il
Tribunale di Caltanissetta.
Nel 1979, Livatino diviene Sostituto Procuratore presso il Tribunale di Agrigento dove opererà,
ininterrottamente, fino al 1989, portando avanti, con rigore ed equilibrio, indagini complesse sulle
organizzazioni criminali di stampo mafioso nonché su eclatanti episodi di corruzione, noti allora come
“Tangentopoli siciliana”.
Dal 1989 diviene Giudice a latere presso il Tribunale di Agrigento occupandosi principalmente di misure di
prevenzione e distinguendosi per l’apprezzata professionalità e il comportamento integerrimo.
L’organizzazione criminale di tipo mafioso dell’agrigentino nota come “Stidda”, in aperto contrasto con
“Cosa nostra” per il dominio sulle attività illecite in Sicilia, ne decise l’assassinio.
La mattina del 21 settembre 1990, lungo la statale SS 640 Agrigento-Caltanissetta, l’automobile del
Giudice Livatino – diretto in Tribunale per celebrare un processo a carico di alcuni mafiosi di Palma di
Montechiaro – viene speronata dal commando omicida.
Livatino, che per sua decisione preferiva viaggiare senza scorta, pur ferito cerca allora di allontanarsi a
piedi dagli efferati criminali. Tuttavia, i sicari lo raggiungono, freddandolo brutalmente ai piedi del
viadotto della statale 640.
Sul luogo dell’assassinio sopraggiunsero i migliori investigatori siciliani, tra i quali il Giudice Falcone che
rimase fortemente scosso dall’accaduto.
Gli autori dell’omicidio sono stati assicurati alla Giustizia e condannati all’ergastolo dalla Corte di Assise di
Appello di Caltanissetta nel 1999. [www.interno.gov.it/sites/default/files/allegati/rosario_livatino.pdf]
A Rosario Angelo Livatino è attribuita una frase particolarmente profonda: «Al termine della vita non vi
sarà chiesto se siete stati credenti ma se siete stati credibili» e la sua “credibilità” non solo di Magistrato e
Martire della Giustizia ma anche di Cristiano esemplare ha portato la Chiesa Cattolica il 9 maggio 2021 a
proclamarlo Beato

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