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L’impegno della Polizia di Imperia nella repressione della immigrazione illegale


La Polizia di Stato è quotidianamente impegnata a garantire la sicurezza urbana attraverso interventi che mirano alla prevenzione e repressione della criminalità, nonché di quei comportamenti che costituiscono un ostacolo alla serena vivibilità del territorio.

Inoltre, su analoga determinazione disposta dal Comitato di Ordine e Sicurezza Pubblica presieduto dal Prefetto di Imperia Armando Nanei, il Questore Giuseppe Felice Peritore ha organizzato, nella settimana in corso, straordinari servizi di controllo del territorio da cui sono scaturiti importanti risultati.


Impiegati circa 100 elementi della Polizia di Stato, con il contributo delle componenti delle specialità della Polizia di Frontiera di Ventimiglia, Reparto Prevenzione Crimine, Polizia Ferroviaria e della Polizia Stradale; sono state identificate circa 1600 persone e controllati 820 veicoli, nelle zone centrali e periferiche di Ventimiglia, maggiormente frequentate dai migranti clandestini.

È in questa cornice che si inserisce l’attività dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Imperia che, nella settimana appena trascorsa, ha operato diversi accompagnamenti di stranieri irregolarmente presenti sul territorio nazionale, presso i Centri di Permanenza per il Rimpatrio.

In particolare, questi ultimi hanno riguardato un cittadino tunisino scarcerato dalla Casa circondariale di Imperia per fine pena, che è stato accompagnato presso il Centro Permanenza per i Rimpatri di Gradisca d’Isonzo. Lo stesso si era reso responsabile di furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale.

Mercoledì, tre cittadini tunisini rintracciati a Ventimiglia nel corso di servizi di controllo del territorio, sono stati accompagnati presso il Centro Permanenza Rimpatri di Torino.

Nell’arco di questa stessa settimana, sono inoltre stati emessi 8 decreti di espulsione contenenti l’ordine del Questore di lasciare il territorio nazionale entro 7 giorni.

In particolare, detti ultimi provvedimenti hanno ad oggetto 5 cittadini tunisini, un cittadino marocchino, un cittadino guineano ed un cittadino algerino.

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