L’integrazione tra sanità pubblica e di diritto privato ha consentito di contrastare in modo efficace la pandemia. È la strada per garantire un sistema sanitario nazionale efficiente, sul quale gli italiani possono fare affidamento. Questo il tema al centro dell’assemblea di AIOP Piemonte. Presenti l’Assessore regionale alla sanità Luigi Icardi e i direttori delle ASL e delle ASO piemontesi

Gli anni di pandemia hanno visto pubblico e privato collaborare più che mai, alleati in una battaglia comune che ha reso possibile contrastare la diffusione del virus, con la realizzazione di ospedali covid e di centri vaccinali. Si è così dimostrato come gli erogatori di diritto privato e pubblico siano componenti paritarie dell’unico Sistema Sanitario nazionale. In questo scenario oggi AIOP (Associazione Italiana Ospedalità Privata), l’organizzazione datoriale aderente a Confindustria che in Piemonte raggruppa 35 strutture e conta oltre 3.500 letti, alla presenza dell’Assessore regionale alla sanità, Luigi Icardi, ha riunito a Villa Sassi (Torino) tutti gli associati, insieme a quasi tutti i direttori delle ASL e delle ASO, fra i quali Carlo Picco Direttore Generale della ASL città di Torino e commissario dell’Azienda Sanitaria Zero. Presenti anche il vice presidente Gabriele Pellissero e i componenti dell’esecutivo Massimo De Salvo e Ettore Sansavini.


«L’incontro di oggi conferma la volontà di consolidare l’integrazione tra pubblico e privato che si è dimostrata vincente – ha commentato Giancarlo Perla, presidente di AIOP Piemonte –. Le nuove sfide, che vedono tutte le strutture AIOP in prima linea, ora sono principalmente tre: la contrazione delle liste di attesa, la riduzione della mobilità passiva, ovvero il flusso di cittadini piemontesi costretti a curarsi in altre regioni, potenziando in particolare le strutture di confine, e la promozione dell’eccellenza piemontese su scala nazionale, favorendo una crescente mobilità attiva,ovvero pazienti di altre regioni che scelgono il Piemonte. Servono scelte politiche che aiuteranno anche il bilancio regionale».

Permangono alcune criticità: sono ancora da chiudere i conti sulle attività Covid 2021 e il ristoro dei costi per le strutture più penalizzate dalla pandemia. Anche per queste voci risultano problematiche gli insufficienti fondi messi a disposizione da parte dallo Stato centrale. A confermarlo è stato lo stesso assessore Icardi che ha dichiarato: «il sistema sanitario di diritto privato è una costola del pubblico. Voglio esprimere la mia gratitudine al sistema privato per il lavoro svolto durante la pandemia: vi abbiamo chiesto tanti sacrifici e il vostro ruolo è stato indispensabile. I conteggi del lavoro svolto durante il covid sono ancora da ultimare, i nostri tempi sono lunghi, ma sarà mia cura farli chiudere al più presto».

La sanità privata si vanta di essere un modello organizzativo che funziona, incideperl’8% sul bilancio della Regione e eroga prestazioni all’incirca del 20%, un modello virtuoso che si esprime anche attraverso investimenti in tecnologia, in formazione, in qualità dei servizi erogati. Non quindi una contrapposizione, ma un’anima proattiva del Sistema Sanitario Nazionale, sempre pronta a portare in dote le sue peculiarità a vantaggio di tutti, in primis dei pazienti.