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Il Parco Scientifico di Tortona chiude in attivo e arrivano nuove imprese. Parla il Presidente Emiliano Locatelli

Nei giorni scorsi si è tenuta l’assemblea dei Soci di P.S.T. S.p.A., la società di gestione del Parco Scientifico e Tecnologico in Valle Scrivia, con sede alla periferia di Tortona che ha approvato il bilancio di esercizio 2021 con un utile di 12.469 euro, dopo che sono state stanziate imposte correnti per euro 47.374.

Il dato è molto significativo se collocato in un contesto di incremento dei costi per servizi (luce, gas), nonché di maggiori accantonamenti per complessivi 80.000 euro a fondo rischi e svalutazioni che la Società tortonese ha ritenuto di dover cautelativamente appostare, dopo aver comunque ridotto i debiti per 300 mila euro.


A spiegare l’importanza e la valenza di questo importante risultato è il presidente, nonché Amministratore Unico del Parco Scientifico, Emiliano Locatelli di Voghera, già dirigente dell’industria Farmaceutica sia in realtà nazionali che multinazionali fra cui AstraZeneca, vero e proprio esperto in nuovi modelli di business come la gestione e l’implementazione di strutture.  

“Veniamo da un periodo difficile – dice Locatelli – dopo il fallimento del Gruppo Mossi&Ghisolfi che aveva insediato nel PST l’azienda Biochemtex Italia e il trasferimento dei laboratori del Consorzio Proplast ad Alessandria, ma stiamo lavorando per far crescere il Parco grazie all’ingresso di nuove imprese nel sito. Quando mi sono insediato ho trovato una situazione estremamente condizionata dall’obiettivo primario di garantire la continuità aziendale attraverso una compressione dei costi. Ringrazio chi mi ha preceduto, ma non posso interpretare il compito che i Soci mi hanno affidato, in primis Finpiemonte, la finanziaria della Regione Piemonte, come mero gestore di immobili.”

“Sicuramente – aggiunge Locatelli – il patrimonio immobiliare è e continuerà ad essere un asset strategico da valorizzare con attenzione: infatti da una situazione di circa il 50% di occupazione del sito al 31/12/2020, siamo giunti al 60% di oggi e puntiamo all’80% entro i prossimi tre anni. Questo grazie ad alcuni ampliamenti di laboratori già presenti nel Parco e a nuove imprese che ne insedieranno di ulteriori.”

E queste rappresenta una notizia importante non solo per il PST ma per tutta la città di Tortona che potrà trarre indubbi benefici.

“Sto esaminando le manifestazioni di interesse di una decina di imprese che complessivamente occuperebbero 3.000mq. – aggiunge l’Amministratore UNico del Parco – e anche se non finalizzeremo tutti i contatti, ritengo di poter guardare al futuro con cauto ottimismo, considerato che ci troviamo in un periodo congiunturalmente difficile per la nostra economia. Per questo lo sforzo del PST deve essere quello di delineare un nuovo modello di business che mi sono impegnato a presentare ai Soci nel quale il Parco si configuri come centro per l’innovazione e luogo dove sviluppare idee e progetti, in raccordo con il territorio.”

Emiliano Locatelli spiega che si tratta di accrescere l’attrattività del Parco verso le imprese, proponendo loro servizi ad alto valore aggiunto, e restituire al territorio e agli Enti che vi operano soluzioni innovative in grado di migliorare l’ambiente di lavoro e di vita, la qualificazione delle risorse umane, l’accesso al mondo del lavoro, l’opportunità di fare impresa.

“Questo Parco Scientifico e Tecnologico – conclude – è stato riconosciuto dalla Regione Piemonte anche Polo di Innovazione, quindi non solo sito industriale di una ventina di imprese insediate appartenenti a settori diversi, ma anche aggregazione di più di​ 150 imprese operanti su tutto il territorio piemontese sul tema della chimica verde e dei materiali avanzati. P.S.T. S.p.A. come gestore di entrambe le iniziative definirà strategie in house e in outsourcing per il tessuto imprenditoriale del territorio, puntando alla sostenibilità in tutti i comparti che lo caratterizzano: cito ad esempio l’agricoltura, l’industria di trasformazione agroalimentare, l’industria chimica, le costruzioni, i trasporti e la logistica. Nella visione del business model che stiamo mettendo a punto abbiamo adottato un approccio allargato alle regioni limitrofe, a partire dalla Liguria che ha nel Basso Piemonte uno sbocco naturale. E’ su questo che dobbiamo puntare per dare opportunità di sviluppo al PST e al Tortonese.”

Particolarmente apprezzato, durante l’assemblea l’intervento di Mariateresa Buttigliengo, direttrice generale di Finpiemonte S.p.A., che ha sottolineato la funzione di motore di sviluppo peculiare dei parchi scientifici e tecnologici piemontesi, in grado di catalizzare gli interessi di più soggetti pubblici e privati, convergenti su obiettivi comuni, per tradurli in progetti innovativi che sviluppano soluzioni di impatto per i territori, la loro economia e i loro abitanti.

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