Gli incontri previsti per il progetto Educazione alla legalità continuano dando modo a noi ragazzi del biennio di tutte le classi dell’Istituto, sia nella sede centrale che in quella associata Carbone,  di incontrare in classe, in presenza,  le forze dell’ordine.  Al primo incontro con il Capitano Domenico Lavigna Comandante della Compagnia Carabinieri di Tortona, è seguito quello con gli ufficiali della Polizia postale, rappresentati  dall’Ispettore Giorgio Lapiana della sezione di Alessandria.

La Polizia postale si occupa delle forme di comunicazione a distanza: una volta era la posta, oggi si intendono le forme di comunicazione elettroniche. Proprio su Internet, prolificano reati di tutti i generi che possono essere delle vere e proprie esche per i malcapitati.


A iniziare dalla truffa, l’Ispettore Lapiana ha spiegato che spesso sono presenti truffe nella vendita online, soprattutto di PC portatili e smartphone,gli articoli che i giovani acquistano di più. Spesso all’invio del denaro da parte dell’acquirente, non fa seguito l’arrivo della merce acquistata; passa, però, molto tempo prima che ci si accorga di essere stati truffati, quindi per la polizia diventa difficile rintracciare i colpevoli. Sono molti i consigli che l’Ispettore ci ha dato: tra questi, utilizzare sempre siti sicuri e richiedere più foto dell’articolo che ci interessa, solo così possiamo essere sicuri che non vi sia un imbroglio.

Il secondo reato più diffuso è quello della diffamazione, ovvero screditare e dare false informazioni su qualcuno, facendolo apparire negativamente agli occhi degli altri.  “Ultimamente vedo che a farlo sono maggiormente i giovani della vostra età” ci ha detto l’Ispettore Lapiana, che ha sottolineato quanto, anche tra amici, la diffamazione online sia pericolosa: nel momento in cui si scrive un messaggio a qualcuno, anche se un amico, bisogna prestare attenzione alle parole che si usano, perché la chat è permanente ed è una prova del reato.

Si è poi parlato della protezione di foto e di dati personali: bisogna sempre essere sicuri che la persona dall’altra parte dello schermo sia realmente chi crediamo. Nel momento in cui una foto circola non è più in possesso di chi l’aveva scattata, ciò vale anche per un numero di telefono, per il codice fiscale e per tutti i dati personali.

È stata una lezione interessante e istruttiva, sicuramente grazie a questo incontro la nostra consapevolezza rispetto all’uso dei social è aumentata. Concludendo: attenzione ragazzi quando chattiamo: frasi, parole e foto, sempre a ragion veduta!

                                                                      Sofia Colonna, 1AC, Professionale per il Commercio