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Il Comune di Castelnuovo solidale con l’Ucraina ha incontrato coloro che abitano in zona


Nella giornata di oggi, domenica 27 febbraio, sotto l’arengo del Castello di Castelnuovo Scrivia, il Cantiere Cultura guidato dal consigliere Gian Piero Vignoli, ha incontrato “concittadini” ucraini che a Castelnuovo si occupano soprattutto dell’assistenza agli anziani.

E’ stata l’occasione per conoscersi meglio e scambiarsi un segno di amicizia. “L’iniziativa – dice Vignoli – vuol essere un segno di vicinanza alle persone che vivono con noi e un segnale forte di pace e di confronto in un momento davvero difficile per l’intero continente. Ogni cittadino arricchisce la nostra cultura e la nostra vuole essere una testimonianza non solo solidale ma di affettuosa vicinanza” .


“Abbiamo appeso le bandiere dell’Ucraina e della pace – dice il sindaco Gianni TaglianI.  L’attacco criminale di Putin è un post scriptum degli imperialismi del XX secolo. Putin parla a nome di un popolo che non dimentica nulla, tantomeno la sua vocazione nazionalista ancora frustrata dal crollo dell’Urss e dalle irresponsabili provocazioni dell’Occidente che ha fatto di tutto per umiliarlo, violando l’impegno di non allargare la Nato a Est; Biden a nome di un popolo che non ricorda quasi nulla, salvo i tributi di sangue pagati a far guerre in giro per il mondo, perdendole drasticamente tutte dal 1945.
Un atteggiamento  ingiustificato e ingiustificabile sotto qualsiasi punto di vista che mette a repentaglio la sicurezza mondiale facendoci contare i morti come non accadeva da molto tempo.  
Il ruolo che dell’Europa deve assumere, e che le compete nello scacchiere mondiale, in questo momento dovrebbe essere quello di trattare e mediare con l’imperativo della pace ben scolpito in ogni azione. Tuttavia l’Europa politica e militare non è mai nata per evitare incomprensioni al residuato bellico della Nato (a 31 anni dalla fine del Patto di Varsavia), con alleati indecenti come la Turchia (impegnata a sterminare i curdi nel silenzio degli atlantisti) lasciandoci il conto da pagare, in termini di migranti (Libia e Afghanistan), terrorismo (Iraq), affari mancati (Cina) e bollette (Ucraina).

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