“Le vostre mani che toccano la carne sofferente di Cristo possono essere segno delle mani misericordiose del Padre. Siate consapevoli della grande dignità della vostra professione, come pure della responsabilità che essa comporta”. Questa frase del Santo Padre Francesco nel suo messaggio per la XXX° giornata Mondiale del Malato, è la sintesi di quanto è stato celebrato sabato 12 febbraio presso la Basilica Santuario della Madonna della Guardia di Don Orione. La Santa Messa è stata presieduta dal rettore Don Renzo Vanoi alla presenza di numerose autorità civili e militari tra le quali il vice prefetto dott. Ponta, il vice questore dott. Di Piazza, la nostra ASL di Alessandria con dirigenti, medici, infermieri, operatori sanitari, i dirigenti delle case di cura per anziani e disabili della città e della zona, le suore orionine della casa madre insieme alla superiora provinciale Sr. Gemma, le associazioni di volontariato che, soprattutto in questo tempo di pandemia, continuano a donare il loro prezioso contributo in molteplici forme e i fedeli devoti. Presente anche una rappresentanza della Comunità mussulmana di Tortona. Ad animare la liturgia la Corale del Santuario diretta dal M° Vercesi.
Nell’omelia don Renzo ha ricordato come tutti dobbiamo sempre essere testimoni dell’attenzione premurosa e costante verso il mondo della sofferenza in tutte le sue forme, in particolare della pandemia che stiamo vivendo. “Vogliamo celebrare questa giornata proprio nel Santuario mariano che racchiude le spoglie del Santo della carità Luigi Orione il quale diceva che ‘nel più misero degli uomini brilla l’immagine di Dio’. E noi ci siamo ritrovati per chiedere al Padre quella grazia che l’umanità desidera: vivere bene e con serenità”.
Al termine della celebrazione, dopo i sentiti ringraziamenti ai presenti in particolare per la dedizione profusa nel quotidiano in ogni proprio ambito, ci si è recati sul sagrato della Questa, ormai annuale, celebrazione sia di stimolo nel continuare a camminare insieme per il bene comune nell’ambito della pastorale della salute in particolare per il nostro territorio.
Fabio Mogni