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Angoli di Alessandria: la vecchia cartoleria del Vinci


L’Istituto Tecnico, un tempo, ospitava gli studenti in ragioneria, insieme a quelli avviati alla professione del geometra. La particolare fortuna della Scuola, se così si può dire, è di avere dirimpetto, quasi frontale all’ingresso, la fornita cartoleria.

Il negozio era lì, da circa un centinaio d’anni. L’attività commerciale ha proposto i prodotti legati alle materie d’insegnamento. Quante generazioni hanno varcato quella soglia?


La data di inizio non è certa, non si è riusciti (forse?) a contattare le persone giuste, qualcuno, dei più anziani non ha ricordi precisi, in queste condizioni frammentarie,  sono venute meno obiettive informazioni e dati significativi.

La sorpresa notevole è quella di ritrovare lo stesso arredo centenario, l’antico banco, la stessa cordialità di allora. Tutto è un ricordo di quell’incoscienza giovanile, quando si entrava con il timore di affrontare un compito, un’incerta interrogazione, sentimenti trapelati dallo sguardo malizioso e, nello stesso tempo rassicurante della titolare: pareva leggesse nei nostri pensieri; gioie comprese, dopo un successo scolastico. Ecco, cosa manca all’attempato studente di quel tempo osservando quei locali impiegati ad un’altra attività ritornato da quelle parti.

Entrando si respirava un’altra aria. L’atmosfera non profuma più di spensieratezza, lontana nel tempo. Gli anni hanno cancellato le ansie per le verifiche d’apprendimento; allora, gli errori, si pagavano con un voto: da adulti, le scelte errate, hanno un altro prezzo, ben più grave! E… di quest’indulgenza se ne sente la mancanza…

Più non c’è il profumo della carta, non c’è più l’odore fragrante dell’inchiostro frammisto a quello del legno antico tipico dei banchi, degli scaffali, antichi compagni di quelle luci, da tanto, tanto tempo, sempre uguali.

Il merito è stato dei proprietari, negli anni susseguiti; ciascuno ha saputo conservare l’arredo, così come lo hanno avuto, alla stregua di testimone, dal precedente titolare.

Qui si trovava il Manuale del Ragioniere, quello del Geometra; i libri di testo specifici, per tutte e cinque le classi; le matite, tante matite; poi temperini temperamatite da tavolo, di ogni forma e dimensione; i portamine, con relativi ricambi, di ogni dimensione, durezza e colore.

Gli oggetti in vendita, compresi quaderni, fogli per i compiti, di ogni formato, inclusa la quadrotta, usata in tecnica e computisteria, erano riposti in questi odorosi, antichi mobili, contrassegnati dalle vive venature del legno, a ridosso del muro perimetrale, nelle stesse posizioni di allora.

Quest’angolo di città è sparito. Eppure era stato conservato con attenzione questo scorcio di autentica storia, importante a tal punto d’aver formato tanti giovani, ora di tutte le età. E se per un giorno solo, uno solo (dico), si potrebbe tornare a quei momenti, viene il dubbio se sarà gradevole, oppure no? Forse no! Meglio non rivivere quei momenti spensierati. C’è da ritrovarsi in una faticosa realtà!                 

 Franco Montaldo

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