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Il futuro dell’ospedale e della Sanità a Tortona. Chiodi fiducioso: “C’é un’inversione di tendenza”

“E’ in atto una inversione di tendenza rispetto agli anni passati, come dimostra il fatto che per la prima volta da molto tempo Regione e ASL stanno investendo sul nostro ospedale, invece di depotenziarlo. Questo è un fatto positivo, ma ovviamente si tratta di un processo non velocissimo, altamente condizionato dall’emergenza sanitaria ancora in corso.”

Sono le parole del Sindaco di Tortona Federico Chiodi pronunciate a conclusione del punto sulla Sanità Tortonese e soprattutto dell’ospedale cittadino: tutti i segnali che si stanno ricevendo sono buoni e fanno ben sperare.


Venendo agli sviluppi relativi all’ospedale di Tortona, dopo la sua presentazione, il progetto commissionato dal Comitato Tortona per Ospedale alla SDA Bocconi è stato utilizzato dall’ASL AL come base per la realizzazione di un piano gestionale.

“Questa volta – ha detto il Sindaco di Tortona – finanziato direttamente dall’azienda all’Università di Parma realizzato nelle scorse settimane. Va da sè, ma lo abbiamo ribadito più volte, che lo studio della Bocconi e le azioni che sta intraprendendo ASL non possono prescindere dai limiti tracciati dalla delibera regionale 1-600 del 2014, dunque oltre al reparto di riabilitazione, i cui lavori stanno procedendo secondo cronoprogramma, in questa fase si deve lavorare sul potenziamento dell’esistente, con un notevole passo avanti in ambito tecnologico, in particolare nel campo della chirurgia robotica. Il mio auspicio è che l’ASL riesca soprattutto a investire nelle risorse umane: la carenza di personale è infatti diventata ormai il vero tallone d’Achille del nostro Sistema Sanitario, non soltanto a livello locale.”

“La buona notizia – ha aggiunto Chiodi – è che, come ha confermato anche nella sua ultima visita a Tortona l’Assessore regionale Luigi Icardi, è intenzione della Regione modificare la 1-600, seguendo anche le indicazioni che arriveranno dall’altrettanto auspicata modifica del DM 70 di cui si sta finalmente discutendo in Commissione Sanità della Camera dei Deputati. Nel frattempo l’ASL di Alessandria, sulla base delle indicazioni della Regione e i criteri stabiliti da AGENAS, ha predisposto un Piano per la sanità territoriale, che sarà finanziato con i fondi europei derivanti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.”

A Tortona è prevista la realizzazione di una Casa di Comunità e di una Centrale Operativa Territoriale, entrambe presso la sede del Distretto in via Milazzo.

“A questo proposito – ha aggiunto il primo cittadino – una decina di giorni fa ho organizzato un incontro tra i vertici dell’ASL, erano presenti il direttore generale Vercellino, il direttore del distretto sanitario Barresi, il direttore dell’ospedale Porretto, e la Società Medico Chirugica di Tortona, Cinttadinanza Attiva e Meic, alla presenza anche del presidente dell’Ordine dei Medici provinciale, Antonello Santoro, per illustrare la proposta di riorganizzazione della sanità territoriale delle associazioni tortonesi. Proposta che in molti punti è sovrapponibile al piano dell’Asl e verso cui la Direzione si è dimostrata molto ricettiva. Sussistono alcune differenze, in particolare sulla sede della Casa di Comunità che le associazioni suggerivano individuare all’interno dell’ospedale anzichè al Distretto, e sulla necessità di farne un “hub” con una serie di “spoke” sul territorio (io ho suggerito San Sebastiano Curone) oltre a quello già attivo a Castelnuovo Scrivia. So che molti, me incluso, preferirebbero un aumento della spesa corrente, nella fattispecie per investire in nuovo personale, di cui, come ho già detto abbiamo disperato bisogno. Ma voglio ricordare che i fondi del PNRR sono a tutti gli effetti prestiti, che possono essere usati solo per investimenti in strutture e macchinari, in maniera non dissimile a quanto avviene nei bilanci comunali. E’ un peccato che certe cifre vengano destinate a costruire “muri” ma l’unica alternativa è rifiutarle in toto. Questo in parte giustifica lo scetticismo che molte formazioni politiche, il mio partito incluso, aveva in origine nell’accettare questo recovery fund. Certo è che per noi rimane fondamentale che si vada a modificare, a livello legislativo, la mappa della sanità per poter ottenere quei servizi che più volte, tutti insieme, abbiamo richiesto e che riteniamo fondamentali per la salute dei nostri cittadini.”

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