E’ deceduto ieri, all’età di quasi 94 anni (li avrebbe compiuti lunedì 22 novembre) il professor Mario Giachero, tortonese, molto conosciuto da tantissime persone e anche da scrive. Forse per alcuni il nome dirà poco o nulla, ma per tantissimi altri la notizia della sua scomparsa sarà un dolore.
Di sicuro lo sarà per Tortona, perché la città perde l’ennesimo personaggio illustre.
Giachero era un uomo di Sinistra, ma la sua cultura era tale che sapeva farsi apprezzare da tutte le persone intelligenti, anche se con ideologie diverse. E’ stato docente al liceo Scientifico “Giuseppe Peano” dove oggi insegna la figlia Lia, ma soprattutto è stato uno dei primi fautori dell’integrazione fra le razze.
Oggi si parla tanto di questo problema, ma lui fu il primo a farlo e iniziò alla fine degli anni ottanta quando divenne un vero e proprio precursore dei tempi: fondò il Laboratorio per il Dialogo fra le culture e iniziò ad insegnare la lingua italiana ai primi immigrati che arrivarono qui. Il laboratorio poi si ampliò a tal punto che anche i Comuni, dopo molti anni, sposarono questa iniziativa, non prima però di andare in conflitto con lo stesso Giachero.
Per moltissimo tempo il “professore” (così veniva chiamato da tante persone) non è stato affatto in sintonia con il Comune di Tortona e con le varie istituzioni, perché lui, Mario aveva un’idea molto ampia di integrazione, anzi questo vocabolo non gli piaceva affatto e lo ha sempre sostituito con “Interazione”.
“Ogni uomo e ogni cultura – diceva spesso – ha da insegnare qualcosa ad altri. Si dà e si prende in un arricchimento reciproco. L’integrazione è a senso unico, l’interazione, invece, è a doppio senso e questo deve essere il futuro.”
Il 18 febbraio 2013 annunciava ad oggi Cronaca un avvenimento per certi versi unico: “Da quest’anno le nostre lezioni di italiano verranno tenute anche in moschea, grazie alla disponibilità dell’imam, ma la cosa che rende maggiormente orgoglioso è il nostro corso di arabo che viene tenuto da Koutbi Khadija, una donna marocchina, dimostrando come la comunità islamica non sia così maschilista come la si dipinge. Ogni giorno di più riusciamo a dimostrare come la parola insegnare debba essere sostituita con condividere e come integrazione vada sostituita con interazione. Stiamo ottenendo grandi successi e tutto questo non sarebbe possibile senza la stretta collaborazione dei nostri volontari, siano essi italiani o stranieri.”
Le sue idee, per tanti di allora considerate “rivoluzionarie” gli procurarono conflitti e tanti nemici ma a lui non importava andava avanti per la sua strada certo di avere ragione e il tempo gliel’ha data.
Poi, una volta che la sua creatura ( Il Laboratorio) aveva raggiunto la sua autonomia, lasciò ad altri le cariche, rimanendo presidente onorario per dedicarsi alla valorizzazione della Costituzione Italiana, che aveva fatto tradurre in sette lingue affinché potesse essere letta (e compresa) anche dagli stranieri.
Per questa sua importante azione, nel 2008 fu nominato Commendatore dall’allora Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro e il Comune di Tortona, dopo anni di diatribe, ne riconobbe il valore assegnandogli un riconoscimento pubblico
Gli parlai proprio in quegli anni, andai a casa sua in piazza Cesare Battisti, alcune volte e seppure con ideologie non proprio conformi, intavolammo ampie discussioni.
Ho conosciuto e apprezzato Mario Giachero che definirei un uomo tutto d’un pezzo in grado di difendere le proprie idee ad ogni costo. Idee in cui credeva fortemente. Forse qualcuno leggendo queste righe storcerà il naso, ma “il professore” è stato un grande Tortonese e credo che la città tutta, in qualche modo, dovrebbe riconoscerne il valore, soprattutto ora che non c’è più.
Angelo Bottiroli
FOTO PUBBLICHE TRATTE DA FACEBOOK. Quella in alto è stata postata da Emanuele Azzità sulla pagine del Laboratorio del Dialogo fra le culture dove rende omaggio a Mario Giachero definendolo “il Grande Insegnante, Maestro di vita e di umanità”.