Domenica 28 novembre, il vescovo mons. Marini ha presieduto per la prima volta l’Eucaristia nel Santuario orionino di Tortona in occasione della Virgo Fidelis, patrona dell’arma dei Carabinieri, un’annuale ricorrenza che l’arma di Tortona rende solennemente omaggio alla dolcissima e gloriosissima Madre di Dio.
Il vescovo è entrato solennemente in Santuario accolto sul sagrato dal rettore don Renzo Vanoi e dopo aver venerato la Croce che proprio Don Orione volle fu posta all’ingresso e che custodiva nella sua cameretta al Paterno, sulle note dell’Ecce Sacerdos Magnus ha percorso la navata centrale aspergendo i fedeli, sostando davanti al Tabernacolo e successivamente rendendo omaggio all’insigne reliquia del Corpo di Don Orione con una silenziosa preghiera. All’inizio della celebrazione eucaristica il rettore don Vanoi, ha preso la parola esprimendo la gioia di avere per la prima volta il proprio Pastore nel santuario di Don Orione.
“Eccellenza siamo grati della sua presenza, fin d’ora le assicuriamo la nostra fedeltà nel seguire i cammini pastorali che vorrà indicarci, perché tra i tanti insegnamenti del nostro Fondatore vi è anche la filiale obbedienza al vescovo di Tortona che definiva il vescovo della Congregazione”. Nell’omelia mons. Marini ha sottolineato tre aspetti che devono caratterizzare quanto tempo di Avvento appena iniziato, risollevandoci con uno slancio deciso. “Il nostro inizio del tempo di avvento, ha detto mons. Marini, vuole essere vissuto all’insegna di questo ritrovato rapporto tra fede e vita”.
Prima della benedizione il capitano dell’arma dei Carabinieri di Tortona Domenico Lavigna ha dato lettura dell’eroica difesa del caposaldo di Culqualber, da parte del 1° Battaglione Carabinieri e Zaptiè mobilitato, che il 21 novembre 1941 si sacrificò in una delle ultime cruente battaglie in terra d’Africa e successivamente è stata proclamata la preghiera del carabiniere. La Vergine Maria, regina della Guardia possa sempre essere guardiana dell’arma.
Fabio Mogni