Sono sempre più allarmanti i rincari a cui i cittadini devono far fronte ogni giorno, specialmente per quanto riguarda le spese per l’energia che peraltro si aggiungono a un disagio abitativo che da tempo deve fare i conti con livelli dei canoni non sopportabili dai redditi dei conduttori su cui oggi peseranno grandi lievitazioni dei costi delle utenze domestiche e condominiali per inquilini e proprietari diretti della prima casa. La crescita dei fenomeni di morosità incolpevole che coinvolge un numero crescente di famiglie è il chiaro indicatore del “costo dell’abitare”.

Ammontano ad oltre 312 Euro, secondo le stime diffuse da Federconsumatori e SUNIA, le ricadute che ogni famiglia subirà alla luce dei rincari delle bollette di energia elettrica e gas. Per il riscaldamento, invece, si prospettano aumenti del +19%.


Ulteriori rincari riguardano i carburanti, i prodotti alimentari (soprattutto pane e pasta) e in generale i costi di beni e servizi i cui prezzi sono destinati a salire sull’onda della crescita dei costi di produzione e di trasporto.

Una vera e propria emergenza, a cui è urgente porre un freno.

Per questo Federconsumatori e SUNIA – Sindacato Unitario Nazionale Inquilini ed Assegnatari fanno appello al Governo affinché adotti misure urgenti destinate da un lato a contenere i costi, dall’altro a proteggere i nuclei più vulnerabili e garantire loro un adeguato accesso alle risorse energetiche.

Sul primo versante riteniamo fondamentale agire in maniera coordinata a livello europeo, per l’acquisto e lo stoccaggio delle materie prime nel settore dell’energia, in modo da aumentare la capacità di contrattazione di ciascuno stato. Un tentativo per ora messo da parte per volontà di alcuni Paese, ma sul quale riteniamo necessario insistere, in quanto si tratta di un nodo strategico per accedere a costi della materia prima più sostenibili.

Per calmierare i costi dell’energia, inoltre, è indispensabile agire sul fronte della tassazione, attraverso l’adozione di misure più determinate in direzione della riforma di oneri di sistema e accise, eliminando in primis l’applicazione dell’IVA su altre tasse e spostando alcune componenti sulla fiscalità generale (a partire dagli incentivi per le fonti rinnovabili).

Non si può e non si deve frenare la transizione ecologica, ma bisogna fare ogni sforzo affinché avvenga in maniera sostenibile per i nuclei più fragili e non aggravi il fenomeno della povertà energetica già molto diffuso nel nostro Paese. Ecco perché è necessario definire un piano che garantisca l’accesso alle risorse energetiche a tutti i soggetti fragili e a chi si trova in una condizione di povertà energetica, disponendo, per tali soggetti e per i morosi inconsapevoli la sospensione dei distacchi da parte delle aziende.