Si è conclusa la fase progettuale inerente il piano di sviluppo per l’Ospedale di Acqui Terme che ha visto in questi mesi impegnata l’ASL AL e i collaboratori del Centro studi interaziendale di Management sanitario del Dipartimento interaziendale per la ricerca. Il piano prevede una serie di interventi strutturali per l’ampliamento e il potenziamento dei servizi erogati alla popolazione della città e del territorio. Il documento è stato elaborato secondo un percorso che ha visto, a partire dal mese di aprile, il coinvolgimento e la partecipazione dei dirigenti e degli operatori dell’ospedale. Il piano detta le linee di sviluppo che si perseguiranno nel prossimo triennio e le relative azioni organizzative.
Il documento è il frutto di una approfondita analisi dei bisogni sanitari espressi dal territorio ed è stato costruito con l’obiettivo di creare le condizioni necessarie ad agganciare le opportunità di cambiamento e rilancio generate dalla necessità di ripensare l’offerta ospedaliera nel dopo pandemia e nella prospettiva del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
«Ringrazio il direttore generale dell’Asl di Alessandria, Luigi Vercellino – dichiara l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi – e quanti con lui hanno elaborato il piano di potenziamento dell’ospedale di Acqui Terme che interpreta appieno le nuove linee di indirizzo della Sanità regionale. L’adeguamento strutturale agli standard più recenti, così come l’aggiornamento degli asset tecnologici e la digitalizzazione del presidio e dei processi clinico assistenziali, sono interventi fondamentali per garantire la piena funzionalità della Sanità sul territorio, anche in rapporto alle nuove esigenze della medicina territoriale manifestatesi con la pandemia. L’obiettivo è rendere sempre più stringente ed efficace l’anello assistenziale ospedale-territorio-ospedale per la presa in carico dei pazienti».
“Il progetto elaborato in questi mesi dall’ASL AL- a voce dell’Assessore Marco Protopapa- dimostra la conferma della volontà Regionale a riconsiderare l’importanza territoriale e strategica dell’Ospedale di Acqui Terme, potenziando i servizi a favore dell’intera comunità. Una risposta concreta anche verso chi ultimamente fa solo polemiche e confusione”.
La costruzione di un presidio ospedaliero adeguato alle esigenze del territorio, aggiornato e interconnesso, si fonda su tre elementi chiave: interventi strutturali di adeguamento agli standard più recenti, ammodernamento degli asset tecnologici, digitalizzazione del presidio e dei processi clinico assistenziali.
Gli interventi strutturali previsti sono in primo luogo quelli del Piano regionale di riorganizzazione della rete ospedaliera: rafforzamento e incremento della terapia intensiva e semi intensiva, ristrutturazione del pronto soccorso con percorsi separati per garantire la massima sicurezza ai degenti. A questi si aggiungono una serie di interventi in edilizia, impiantistica e riqualificazione energetica che daranno un significativo impatto sulla capacità della struttura ospedaliera di erogare una migliore qualità dei servizi ai cittadini del territorio acquese.
Per quanto riguarda gli asset tecnologici, è previsto un piano di investimenti coerente con le linee di sviluppo, a partire dal potenziamento della diagnostica per cui è in fase di analisi la modalità di acquisizione di una apparecchiatura TAC di ultima generazione. Infine l’altro elemento chiave che caratterizzerà il rinnovato ospedale acquese sarà la digitalizzazione e l’aumento dell’interconnessione con la medicina territoriale attraverso interventi come l’aggiornamento della connessione a banda larga, il rinnovo delle postazioni informatiche di lavoro, il potenziamento dei firewall aziendali e l’informatizzazione del blocco operatorio.
Gli interventi strutturali serviranno anche a rivedere l’organizzazione dei servizi offerti. È prevista infatti la ricollocazione in spazi adeguati e aggiornati di alcune specialità e la realizzazione di una piattaforma ambulatoriale, ossia un unico luogo dedicato ad ambulatori specialistici con medici ospedalieri e territoriali, in cui il cittadino potrà usufruire di tutta l’offerta di servizi ambulatoriali in una modalità concentrata e integrata.
Anche le attività cliniche verranno rafforzate e ampliate con l’aumento dell’offerta specialistica presente nel presidio. Saranno estese le attività di Cardiologia (con ambulatori di primo e secondo livello per lo scompenso, le aritmie e le cardiopatie ischemiche, cardiologia di genere), così come quelle della Riabilitazione (ambulatori di primo livello, integrazione territoriale e riattivazione dei percorsi riabilitativi termali), della Neurologia (integrazione con i Centri per i Disturbi Cognitivi e Demenze), della Pediatria (inserimento nella futura rete pediatrica della provincia). Mantenute e consolidate saranno le attività di Medicina interna, Ortopedia, Chirurgia Generale, Radiologia, Terapia Intensiva, Oculistica, Nefrologia, Ginecologia, Ostetricia, Urologia, Otorinolaringoiatria.
L’integrazione e l’interconnessione saranno al centro dello sviluppo della rete di offerta con la realizzazione di percorsi di cura “orizzontali” (con altri ospedali) e “verticali” (nei vari livelli assistenziali quali cure primarie, riabilitazione, assistenza domiciliare, Case della Comunità, ecc.). Anche sulla scorta dell’esperienza maturata dalle equipe territoriali durante la pandemia sarà poi potenziata l’integrazione dei servizi assistenziali socio-sanitari per la promozione della salute e la presa in carico globale delle persone e della comunità.
Un ulteriore aspetto rilevante del piano è legato allo sviluppo della rete di ricerca clinica e manageriale all’interno del percorso IRCCS intrapreso da ASL AL e AO AL in cui anche le strutture e gli operatori del presidio di Acqui saranno protagonisti attivi.