Durante i lunghi viaggi per tutto il nord-Italia per la consegna di merce alimentare, consapevole di non riuscire a rispettare il numero massimo di ore di guida consentite, incurante dei pericoli che ne possono derivare a causa della eccessiva stanchezza a seguito di ore e ore alla guida di un camion, estraeva la carta tachigrafica dall’apparecchio di registrazione in fasce serali e notturne, per poi reinserirla nelle ultime ore del viaggio.

In questo modo sulla scheda tachigrafica rimanevano registrate soltanto una parte delle ore effettivamente compiute dal conducente.


Decine di giornate lavorative alla guida del mezzo industriale superando sempre le ore massime di guida consentite dalla norma europea (che si ricorda sono 10 giornaliere); chilometri aggiunti alle già lunghe percorrenze effettuate durante la giornata, con aggravio di stanchezza fisica e riduzione dell’attenzione.

Fermato per un normale controllo dagli Agenti della Sezione Polizia Stradale di Alessandria – Distaccamento di Acqui Terme, che da qualche tempo sono muniti anche “DIGIFOB e Police Controller”, speciali apparecchiature in dotazione alla Polizia Stradale che permettono di controllare fino ad un anno indietro l’attività dei conducenti di mezzi pesanti – l’accertamento tecnico citato consentiva di individuare le “anomalie” suddette nella memoria presente sul veicolo industriale.

L’autista è stato sanzionato per tutte le violazioni accertate oltre a quella relativa all’uso irregolare del tachigrafo, con ritiro della patente di guida per la sospensione.

Sono state avviate indagini anche a carico dell’impresa proprietaria del mezzo pesante, tenuto conto che il tachigrafo è considerato apparecchio destinato a prevenire infortuni sul lavoro” come citato all’art. 437 del c.p. e quindi la sua rimozione e/o alterazione prevede una responsabilità penale.