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Il capitano dei Carabinieri al “Marconi” di Tortona per parlare di legalità

Il Capitano Domenico Lavigna, comandante della Compagnia Carabinieri di Tortona,  ha realizzato un lungo ciclo di incontri con tutte le classi  di tutti i corsi dell’Istituto Marconi. In modo informale, facendo riferimento a musiche e canzoni che spopolano tra i giovanissimi, come  Vorrei ma non posto ” la canzone di Fedez e J-AX, ha invitato gli studenti a riflettere  su quanto gli smartphone influenzino la  loro vita di tutti i giorni e, senza demonizzare l’uso del cellulare,  sensibilizzandoli  sui rischi  presenti nel mondo dei social.  Rischi e pericoli spesso non percepiti dai giovanissimi che possono alla lunga recare,  a chi ne rimane vittima, danni irreparabili e, agli inconsapevoli “carnefici”, serie conseguenze penali. 

Una foto che prima era condivisa nell’intimità della coppia, viene data in pasto ai social per vendetta personale o per pura cattiveria, questi fatti avvengono molto più spesso di quanto si creda.. Spesso da noi in caserma si presentano anche vittime di stalking, frutto di rotture tra ex partner:” afferma il Capitano Domenico Lavigna. Ognuno di noi avrà sentito parlare almeno una volta nella vita di “revenge porn”; si tratta di una violenza online riguardante la condivisione pubblica di immagini o video a sfondo sessuale, divulgate senza il consenso del diretto/a interessato/a. La legge 19 luglio 2019 n° 69, all’articolo 10, ha introdotto in Italia il reato per questi tipi di oltraggio alla persona che causano forti conseguenze anche a livello psichico. Vengono puniti i diffusori di tale materiale con multe salatissime…ma nonostante ciò, questi tipi di reati sono molto diffusi e molte le vittime sempre più giovani.


“Nella maggior parte dei casi le vittime arrivano da noi quando è già troppo tardi, l’impatto psicologico è devastante. Alcune volte  si tratta di  minorenni…  E questi fatti segnano per sempre la loro vita ”. Il disagio può nascere anche  “a piccoli passi”, con episodi di   bullismo : commenti pesanti o inopportuni sui social, messaggi via telefono o dei bigliettini lasciati sul cofano dell’auto, fino a evolversi in azioni volutamente persecutorie, come il pedinamento e addirittura la violenza fisica. “Continua il capitano: “soprattutto per tutelare i minori la legge italiana è tra le più avanzate in Europa”. Dal 2017 c’è la possibilità infatti che anche chi è minorenne possa recarsi dai carabinieri e sporgere denuncia, senza coinvolgere i propri genitori… L’invito che ci viene rivolto è quindi di non avere paura. Parliamone con persone di fiducia. Non chiudiamoci in noi stessi ma cerchiamo aiuto!  È utile crescere nella consapevolezza che questi pericoli ci sono, possono accadere a chiunque abbia una presenza sui social quotidiana e se si incorre in questi, per ingenuità o per superficialità, tali atti devono essere denunciati il prima possibile! 

               Valeria Torre, 3^AA Indirizzo Chimica dei Materiali e Biotecnologie

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