Lo stanziamento di fondi per interventi di restauro e di riqualificazione dell’edilizia rurale e storica è una svolta importante per sostenere la tendenza degli italiani a tornare a vivere nei borghi, dove si può godere di spazi di libertà più ampi con una maggiore sensazione di sicurezza e benessere nel tempo della pandemia. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare la misura per la tutela e la valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale contenuta nell’ambito “Turismo e cultura” della missione uno del Recovery Plan.

Con il rilancio di piccoli borghi abbandonati si inizia a programmare l’Italia del post Covid oltre a salvare l’immenso patrimonio edilizio rurale italiano composto da edifici rurali fra cascine, fattorie, masserie e stalle a rischio degrado. Un’occasione anche per alleggerire la pressione demografica sui grandi centri urbani senza un ulteriore consumo di suolo e il rischio di cementificazione in un territorio già fragile. La misura ha un valore storico, culturale, paesaggistico ma anche urbanistico perché  aiuta a ridurre i rischi di assembramento e la pressione abitativa nelle città.


“Con la grande spinta verso lo smart working, il distanziamento e le limitazioni agli spostamenti – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – l’emergenza Covid ha stravolto le abitudini sociali e lavorative degli italiani che sono tornati a guardare le campagne fuori dalle città non solo come meta per gite fuori porta, ma anche come luogo dove cercare casa. Un fenomeno favorito anche dalla diffusione capillare dei piccoli comuni che incrementa la capacità di offrire un patrimonio naturale, paesaggistico, culturale e artistico senza eguali. In Liguria sono 183 piccoli i comuni con meno di 5mila abitanti, che rappresentano circa il 78% del totale e che possiedono ampi margini di accoglienza residenziale in un paesaggio fortemente segnato dalle produzioni delle nostre grandi eccellenze agricole, un patrimonio conservato nel tempo dai nostri imprenditori con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture storiche, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e il mantenimento delle tradizioni alimentari. E’ chiaro che in questa ottica è importante  colmare i ritardi nell’espansione della banda larga nelle zone interne e montane: si fa i conti ogni giorno con insostenibili ritardi sulle infrastrutture telematiche ed è quindi strategico superare il digital divide per far esplodere le enormi risorse che il territorio può offrire.”

Coldiretti Liguria – Giulia Nicora