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Ragazzi e giovani arrabbiati per la vita di M. che facciamo fare loro


I nostri bambini e adolescenti sono sempre piu’ arrabbiati. “A causa del tipo di vita che facciamo fare loro, per ragioni sociali, economiche, il sentimento di rabbia emerge sin dagli anni dell’asilo nido”.

A questo si e’ aggiunta la pandemia che “ha portato un disagio sia agli adulti che ai bambini e ai ragazzi. Un disagio che si tramuta in aggressivita’, in un sentimento di rabbia. È un problema grande, che va affrontato ora, non puo’ essere rinviato nel tempo sperando che tutti possiamo dimenticare qualcosa che e’ accaduto”.


richiamare l’attenzione sulla necessita’ di intervenire tempestivamente sull’accresciuto sentimento di rabbia dei bambini e ragazzi e’ Federico Bianchi di Castelbianco, direttore dell’Istituto di Ortofonologia (IdO). 

Cosa possono fare i genitori per affrontare e gestire la rabbia dei propri figli? “Bisognerebbe evitare di scontarsi con i bambini perche’ non sono capricci ma scatti di rabbia- consiglia l’esperto- I capricci vengono puniti perche’ sono capricci. Gli scatti di rabbia, determinati da un senso di frustrazione e di difficolta’, non sono piu’ un capriccio”. Da adulti, prosegue lo psicoterapeuta dell’eta’ evolutiva, occorre sempre tenere presente che “se siamo noi arrabbiati, possono esserlo anche i bambini. Certamente- rassicura Castelbianco- non si puo’ subire la rabbia dei bambini, ma i genitori devono fare quello sforzo, quello scatto in piu’, di parlare con i figli e proporre un accordo, trovando una modalita’ per poter convivere”.

Il livello di disagio psicologico provato dai giovani, soprattutto dagli adolescenti, in questo ultimo anno, si esemplifica con “le risse in piazza che tutti ricordiamo, con le coltellate e la violenza pura da parte dei ragazzi che- tiene a sottolineare lo psicologo- non hanno neanche timore di farsi vedere, non hanno piu’ quel desiderio di fare le cose di nascosto ma, al contrario, vogliono mostrare la loro rabbia al mondo”.

Per rispondere in modo rapido ed efficace al grido di aiuto che viene dal mondo giovanile, Castelbianco accoglie con favore la proposta arrivata qualche giorno fa dal ministro dell’Istruzione: “Il ministro Bianchi- prosegue l’esperto- ha detto una cosa molto bella che se si realizzasse sarebbe importante: aprire le scuole d’estate”. Sarebbe una iniziativa determinante perche’ “dobbiamo restituire ai ragazzi un punto di riferimento che sia fisico e anche etico, corretto. E l’unico luogo che possa avere queste capacita’ e’ appunto la scuola. Ma- avverte lo psicoterapeuta dell’eta’ evolutiva- non bisogna organizzare attivita’ didattiche, altrimenti la rabbia dei ragazzi aumentera’, perche’ non e’ di quello che hanno bisogno. Occorre invece fare in modo che la scuola in estate diventi un luogo di incontro per i giovani con persone adulte, psicologi, pediatri, docenti, che siano accudenti senza fare richieste di prestazioni. Gia’ questo sarebbe un evento clamoroso, sarebbe una grande opportunita’, anche per le famiglie. Sono convinto- aggiunge Castelbianco- che con la Societa’ italiana di pediatria (Sip) e con degli psicologi cosiddetti ‘di buona volonta” potremmo organizzare un bel servizio e far cosi’ riavvicinare i ragazzi alla scuola in un modo sano, senza rabbia, senza prestazioni che possano portare a delusioni o a comportamenti non belli. Questo anche affinche’ il prossimo anno scolastico sia- auspica lo psicologo- un anno vero e non un anno con le conseguenze dei due anni precedenti”.

Il benessere psicologico, messo a dura prova dalle restrizioni di questo anno di pandemia, sara’ uno dei temi al centro del convegno nazionale dell’Istituto di Ortofonologia che si terra’, in modalita’ online dal 15 al 18 aprile prossimi. Organizzato per celebrare i 50 anni di attivita’ dell’IdO, il convegno si articolera’ in quattro giornate suddivise in due sessioni ciascuna. Con oltre 50 interventi di relatori, nazionali e internazionali, e tre tavole rotonde, il convegno fara’ sentire tante voci differenti, dai pediatri ai neuropsichiatri, dagli psicologi ai logopedisti e psicomotricisti, senza dimenticare i docenti e i dirigenti scolastici. Tra i temi: la scuola oggi; la complessita’ del bambino; la procreazione assistita e la perinatalita’ a rischio; l’infanzia (da 0 a 5 anni); l’autismo; gli apprendimenti dai 6 ai 10 anni; la preadolescenza e l’adolescenza; l’arte e l’autismo.
Tutte le informazioni sul convegno sono disponibili sul sito dell’IdO all’indirizzo http://www.ortofonologia.it/50-anni-ido/ in cui consultare il programma, ripercorrere per immagini la storia dell’Istituto, ascoltare le presentazioni degli esperti e i video di approfondimento, pubblicati settimanalmente. Al momento sono disponibili l’intervento di Magda Di Renzo sulla storia dell’IdO, le riflessioni di Federico Bianchi di Castelbianco sulle terapie di ieri e di oggi, e quelle sul trattamento dell’autismo del neuropsichiatra infantile Filippo Muratori, tra i relatori del convegno. Per chiedere informazioni sul convegno e’ possibile scrivere a iscrizioneconvegno@ortofonologia.it.

I partecipanti al corso ‘Autismo- Progetto riabilitativo Tartaruga DERBBI’, inserito nel programma del convegno, otterranno 40 crediti ECM. Per ricevere il link d’iscrizione al corso inviare un’e-mail ad autismo.riabilitazione@ortofonologia.it.

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