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Pesca, con la pandemia le imprese liguri hanno già subito perdite di fatturato dal 25 al 55%

E’ emergenza per il pesce italiano, dove la flotta tricolore, negli ultimi 35 anni, ha perso quasi il 40% delle imbarcazioni, con un impatto devastante su economia e occupazione, situazione aggravata dall’emergenza Covid per un settore cardine anche della Liguria, dove i pescatori hanno già registrato perdite medie di fatturato del 25% che salgono vertiginosamente per colore che hanno puntato sulla multifunzionalità (pesca turismo e ittiturismo). E’ quanto afferma Coldiretti Liguria in occasione della Giornata del Mare, che si celebra oggi in Italia, per valorizzare l’oro blu come risorsa culturale, scientifica, ricreativa ed economica.

 
“I nostri pescatori – afferma Daniela Borriello, Responsabile Coldiretti Impresa Pesca Liguria – che svolgono l’attività nel pieno rispetto delle regole, tutelando l’ambiente marino e le specie presenti, vengono di fatto penalizzati da norme sempre più stringenti, che colpiscono un sistema che soffre già a causa della concorrenza sleale del pesce straniero. A peggiorare ulteriormente la situazione ha contribuito la pandemia con il crollo degli acquisti di pesce da parte della ristorazione che stanno continuando anche con le chiusure di aprile. Senza dimenticare l’aggravio di costi per garantire il rispetto delle misure di distanziamento e sicurezza a bordo delle imbarcazioni, con i pescatori che hanno continuato a uscire in mare per assicurare le forniture di pesce fresco ai consumatori. A queste si aggiungono quelle legate alla drastica riduzione dell’attività di pesca imposte dalle normative europee e nazionali. Bisogna permettere alle nostre imprese di continuare a lavorare e sostenere i bilanci, in un settore che non possiede peraltro un sistema di ammortizzatori sociali già operativo.”


“Gli effetti combinati dei cambiamenti climatici, delle importazioni selvagge di prodotto straniero e di una burocrazia sempre più asfissiante – affermano il presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – hanno ridotto il numero dei pescherecci anche nella nostra regione, mettendo a rischio il futuro del comparto, dove è difficile il ricambio generazionale, ma anche la salute dei cittadini, poiché con la riduzione delle attività di pesca viene meno la possibilità di portare in tavola pesce Made in Italy, favorendo gli arrivi  dall’estero di prodotti ittici che non hanno le stesse garanzie di sicurezza, e ovviamente di freschezza, di quelle tricolori. È fondamentale che ad ogni livello si prenda coscienza della situazione in cui siamo e si supportino il più possibile le nostre imprese, e con esse l’economia e l’occupazione territoriale”.

Coldiretti Liguria – Giulia Nicora

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