Cosimo dice d’aver avuto due maestri: la natura ed il pittore Franco Sassi. È vero!
Franco Sassi ha trascorso molto tempo nelle nostre campagne, alle sponde dei nostri fiumi per ritrarre i gelsi sulla carta un tempo numerosi ai bordi della citta.
Cosa c’è di più suggestivo della natura?
La matita, l’inchiostro, il carboncino; con essi gli scorci spontanei della natura, sono stati i primi veri amici di Cosimo, un richiamo analogo al sentimento del nonno paterno, anche lui affascinato dal riprodurre quanto la parte migliore dell’orizzonte offre, entrambi capaci di scegliere la parte più suggestiva, per essere immortalata con qualsiasi tecnica.
Il disegno lo affascina, inizia a ritrarre i primi scorci nelle vicinanze della sua casa, quando il tempo gli concede un attimo di tregua, è alla ricerca d’angoli incantevoli da immortalare, sceglie i panorami, le nature morte, i recipienti colmi di verzure, frutti offerti dalla campagna, luoghi a lui familiari i quali gli destano … l’amore per la natura e per il paesaggio. Sono stati d’animo con i quali .. Intende comunicare la sua arte in modo semplice filtrando se stesso nella natura come rapporto di equilibri, come qualcuno ha sottolineato … evidenziando la presenza di creazione nel processo di bellezza, promuovendo il discorso sull’eternità del tempo e sulla visione serena del nostro mondo.
Il confronto con gli altri pittori è stato fondamentale, proprio nelle Associazioni d’Arte ha conosciuto Franco Sassi, un altro nome importante con l’abilità d’aver saputo ritrarre i nostri scorci, per questo lo ha ritenuto suo Maestro, per le riproduzioni perfette delle piante, colte lungo i viali cresciuti spontaneamente.
Cosimo, negli anni dal 1974 al 1976, lo incontriamo con la maglietta dei Grigi, inserito nella squadra giovanile con i calciatori Michele Marullo, Danilo Pileggi; successivamente è nel Monferrato, allenato da Giorgio Tinazzi.
Mike Yacin di lui scrive: Cosimo Amoroso sa trasmettere il saggio di vita con naturalezza e con la serenità, di chi in questa difficile arte, trasfonde tutta la gioia di esistere.”
Franco Montaldo