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Immobile in situazione di degrado sull’Aurelia a San Bartolomeo emessa Ordinanza

Il Responsabile del Settore SUE-Urbanistica del Comune di San Bartolomeo al Mare ha emesso nei giorni scorsi un’ordinanza riguardo l’immobile sito in via Aurelia, angolo via Elba 2, con la quale intima ai proprietari di conservare la costruzione in condizioni di agibilità, di igiene, di sicurezza e di decoro, nel rispetto delle prescrizioni del Regolamento Edilizio e di quello di Polizia Urbana; di effettuare, attraverso un tecnico abilitato, le verifiche necessarie al fine di accertare le condizioni di stabilità dell’edificio; di adottare soluzioni quali ad esempio reti o teli anti caduta per il contenimento calcinacci e il decoro dell’edificio; di eseguire tutti i lavori necessari a scongiurare pericoli per l’incolumità delle persone e delle cose.

L’Ordinanza fa seguito alla segnalazione di degrado inviata dalla Polizia Locale e alla nota inviata dal Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Imperia che – a seguito di un sopralluogo – ha constatato l’effettivo stato di degrado, con possibilità di distacco di intonaco dai terrazzi e dalle pareti. L’Ordinanza precisa che l’immobile è stato immediatamente transennato ed è stato vietato il passaggio dei pedoni.
Allo stesso tempo, la stessa Ordinanza precisa che “tale situazioni di degrado e di cattiva manutenzione del manufatto si sarebbe dovuta superare con la presentazione di un progetto di ristrutturazione urbanistica così come previsto dal nuovo strumento urbanistico comunale e come concordato con gli Uffici e l’Amministrazione comunale”, cosa che ad oggi non è ancora avvenuta.
“Come Amministrazione – spiega Sandro Fedozzi, vice Sindaco – stiamo seguendo con attenzione gli sviluppi delle varie pratiche che riguardano diversi immobili siti sul territorio del Comune di San Bartolomeo al Mare, che devono essere ristrutturati o demoliti e ricostruiti secondo gli accordi presi con i diversi soggetti attuatori. Questi interventi ci sono molto cari, non solo perché risolverebbero situazioni di degrado e di pericolo, ma anche perché la loro ricostruzione consentirebbe un notevole flusso finanziario e opere a scomputo per oneri di urbanizzazione, con le quali intendiamo riqualificare diverse zone del territorio. Siamo quindi i primi ad avere a cuore gli sviluppi di queste pratiche, il cui avanzamento dipende però da molti fattori, non ultima la crisi economica anche pre-pandemica, che ha sicuramente rallentato i processi di investimento da parte dei soggetti attuatori. Nel caso in questione, la situazione è veramente molto grave e ci auguriamo che i proprietari intervengano rapidamente e a titolo definitivo. Nel frattempo, stiamo valutando come intervenire diversamente, perché è chiaro che non possiamo attendere oltre”.


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