Il Consiglio Comunale di Tortona ha approvato all’unanimità la mozione a “sostegno delle palestre e dei centri e circoli sportivi, pubblici e privati”; il documento, presentato dal Consigliere di opposizione Federico Mattirolo è stato emendato nel corso della discussione, su proposta del Consigliere Filippo Fava, dopo l’intervento del Sindaco Federico Chiodi che aveva evidenziato le criticità “tecniche” degli impegni proposti dalla mozione.
Per quanto riguarda il punto 1: “Sia promosso un dialogo con la Giunta Regionale volto a chiedere lo stanziamento di specifici contributi economici a fondo perduto da erogare alle attività delle palestre e dei centri e circoli sportivi, pubblici o privati, più colpiti dall’emergenza sanitaria, per via del preminente ruolo di supporto alla crescita dell’individuo, socializzazione ed educazione svolto da queste realtà, soprattutto nei confronti dei più giovani”.
Il Sindaco ha rilevato che Sin dall’inizio della pandemia l’Amministrazione ha recepito l’invito dell’Assessore regionale Fabrizio Ricca a sostenere l’associazionismo sportivo con strumenti, poi recepiti da norme nazionali, quali il prolungamento dei rapporti contrattuali per gli impianti concessi in uso e gestione, l’azzeramento dei costi per sei mesi delle palestre scolastiche ed il successivo dimezzamento per ulteriori sei mesi, come approvato dal Consiglio Comunale nel 2020. Sul fronte del sostegno in particolare del comparto privato (palestre, centri fitness), che in una prima fase della pandemia hanno sofferto l’esclusione dalle principali misure di sostegno si segnala che con il decreto legge 22 marzo 2021 sono state introdotte misure a sostegno dei lavoratori dello sport e, nello specifico delle palestre e centri sportivi. La quantificazione degli indennizzi avviene mediante comparazione del fatturato o dei corrispettivi medi dell’anno 2020 con quelli del 2019; di questa misura potranno beneficiare gli operatori economici del settore sportivo, come palestre o piscine, o lavoratori sportivi titolari di partita iva.
Punto 2: “Sia promosso un confronto con Gestione Ambiente volto a definire la sospensione del versamento della Tariffa rifiuti per il 2021, quantomeno nella sua quota fissa, ovvero, in alternativa, la sospensione delle rate dovute per il periodo di chiusura al pubblico delle palestre e dei centri e circoli sportivi, pubblici o privati”.
La scadenza della prima rata della Tariffa rifiuti è fissata per luglio, quindi non si tratta di un pagamento imminente. Già nel 2020 è stata disposto il rinvio della prima rata da luglio a settembre e, soprattutto l’esenzione per il periodo di chiusura dell’attività. Il mancato gettito era stato coperto a bilancio dall’apposito Fondo Funzioni Fondamentali costituito dal Governo, misura di cui è previsto il rinnovo anche quest’anno.
Punto 3: “Sia promossa sul sito internet del Comune una sezione che segnali alla cittadinanza quali sono le palestre e i centri e circoli sportivi, pubblici o privati, che in zona Gialla e Arancione sono attrezzati per lo svolgimento di attività sportive all’aperto nel rispetto della normativa in vigore (Art. 17, D.P.C.M. 2 marzo 2021)”.
Il Sindaco Chiodi ha citato il parere degli uffici comunali che sull’opportunità di fornire un ulteriore canale di promozione dell’attività di palestre e centri sportivi pubblici e privati, ricordava come tutti fossero già ampiamente dotati di canali di comunicazione verso l’utenza, e che andarli ad aumentare avrebbe rischiato di favorire un surplus di presenze da evitare a fronte della situazione emergenziale attuale. L’Amministrazione aveva già svolto attività informativa per gli esercizi privati (vendita e somministrazione di cibi e bevande) durante il primo lockdown allo scopo di garantire l’accesso ai servizi essenziali. In questa fase agli uffici parrebbe poco opportuno creare un precedente che potrebbe poi essere, con pari ragione, richiesto anche da altre categorie soggette alle restrizioni. “Tuttavia, ritengo ragionevole – ha dichiarato il Sindaco – nonostante le difficoltà elencate, concedere spazio su una pagina istituzionale a queste attività. Pagina in cui dovrà essere riportata la normativa vigente aggiornata, i pareri degli enti superiori e in cui saranno comunicate le attività esistenti che vorranno segnalarsi”.
Punto 4: “Sia fornita a tutte le palestre e ai centri e circoli sportivi, pubblici o privati della Città che ne facciano richiesta, una dotazione di base gratuita contenente il materiale necessario per ridurre e/o contrastare la diffusione del contagio da Covid-19 (quale, a titolo esemplificativo e non esaustivo: mascherine, guanti, gel e/o liquido igienizzante, termoscanner e/o termometro, ecc.)”.
Sui costi per dispositivi di protezione individuale e materiale e altro materiale per limitare la diffusione del contagio, fin dall’inizio della pandemia, i provvedimenti del Governo hanno previsto lo strumento del credito d’imposta nella misura del 50% (poi al 60%) delle spese sostenute (fino a 20.000 euro poi elevato a 60.000) nel periodo d’imposta 2020. Va inoltre precisato che gran parte delle palestre si sono già attrezzate lo scorso autunno delle dotazioni necessarie, in particolare i termometri e termoscanner. “È di tutta evidenza che l’intervento proposto – ha dichiarato il Sindaco – oltre che essere organizzativamente difficoltoso (ciascuna realtà ha esigenze specifiche) e oneroso per l’ente, verrebbe nuovamente come al punto 3, a creare un precedente a vantaggio di una categoria a discapito di altre con le medesime esigenze. Si consideri poi che anche alle associazioni sportive che hanno in affidamento gli impianti comunali è stato chiesto di gestire questa fase critica in autonomia e con risorse proprie, cose che hanno sin qui brillantemente fatto e che anzi vanno ringraziate per gli sforzi compiuti”.
L’ufficio sport del Comune sin dall’inizio della crisi pandemica ha curato una puntuale informazione alle società ed associazioni sportive sulle opportunità di accesso a contributi e benefici che man mano venivano approvati ed introdotti dai diversi livelli di governo (nazionale e regionale). E’ stato fatto limitatamente al comparto dell’associazionismo che offre servizi nelle strutture comunali non avendo la possibilità di raggiungere puntualmente la categoria delle palestre private, né la forza organizzativa di assicurare a quel comparto, come parimenti a tutti gli altri, un servizio di informazione puntuale, compito comunque in questa fase brillantemente assolto dalle associazioni di categoria dei diversi comparti o dai consulenti finanziari. “In ogni caso – ha concluso il Sindaco – gli uffici continueranno a svolgere questo lavoro e potrebbe essere utile coinvolgere un ente intermedio, come ad esempio la Polisportiva Derthona”.
L’emendamento proposto da Consigliere Fava ha quindi eliminato i punti 2 e 4, modificando il testo come segue:
1) Sia promosso un dialogo con la Giunta Regionale volto a chiedere lo stanziamento di specifici contributi economici a fondo perduto da erogare alle attività delle palestre e dei centri e circoli sportivi, pubblici o privati, più colpiti dall’emergenza sanitaria, per via del preminente ruolo di supporto alla crescita dell’individuo, socializzazione ed educazione svolto da queste realtà, soprattutto nei confronti dei più giovani.
2) Sia promossa sul sito internet del Comune di Tortona, un’apposita sezione dove dare la possibilità alle palestre, ai centri e circoli sportivi, pubblici e privati, operanti sul territorio del Comune di Tortona, di segnalare la propria presenza con rispettivi link ai loro canali di comunicazione.
3) Sia adottata ogni e più ampia iniziativa volta al sostegno delle realtà del mondo dello sport cittadino, coinvolgendo gli uffici comunali competenti e la Polisportiva Derthona in un lavoro di ricerca e segnalazione dei bandi e degli stanziamenti a fondo perduto o agevolati, che vengano previsti bei prossimi mesi per il mondo dello sport.
In seguito all’approvazione unanime del documento in Consiglio Comunale, il Sindaco Chiodi ha detto: “Ci auguriamo che anche il Governo possa agire su questo solco garantendo aiuti consistenti per questa categoria, che è certamente tra le più penalizzate dalle chiusure imposte per limitare la diffusione del contagio. Ci troviamo ancora una volta in una fase critica dell’emergenza sanitaria, ma non possiamo pensare che l’unica soluzione sia la chiusura ad oltranza. Il nostro Paese si deve attrezzare per riaprire quante più attività possibili”.