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Tortona, il presidente della Confesercenti insorge: “Basta ritardi sul decreto Ristori”

Locali chiusi e pochissimi incentivi dal Governo: il presidente della Confesercenti di Tortona, Andrea Bani, è visibilmente arrabbiato e ha deciso di farsi sentire con una formale protesta.

“Basta prese in giro – dice – le imprese sono al limite: siamo in attesa ormai da mesi di un provvedimento di reale compensazione economica, sia per quello che si è perso nel 2020 – che non è mai stato “ristorato” interamente – ma anche per affrontare il 2021, che rimarrà un periodo di forte crisi.”


Il presidente della Confesercenti sottolinea il grande orgoglio dei tanti imprenditori e lavoratori costretti alle chiusure imposte dal Governo, di un’Italia “a colori” che così non funziona: “Gli imprenditori – aggiunge Bani – non chiedono elemosine assistenziali, hanno diritto a una compensazione economica equa a fronte di disposizioni di legge che, per combattere la pandemia, li ha costretti a chiudere totalmente l’attività, come è successo a intere tipologie d’impresa o, comunque, a esercitare con pesanti restrizioni”.

“Il governo deve urgentemente mettere a punto gli interventi necessari: servono sostegni adeguati e immediati – prosegue Bani- i sostegni economici devono essere rivolti a tutti gli imprenditori che hanno avuto significativi cali di fatturato rispetto al pre Covid perché è inaccettabile l’ipotesi di “selezionare” le attività da salvare: le imprese versano in enormi difficoltà non per propria cattiva gestione o perché non riescono a competere, ma perché non possono operare in virtù di restrizioni decise da Decreti, per il contenimento dell’emergenza sanitaria”.

Secondo Confesercenti Tortona solo una reale accelerazione del piano vaccinale potrà favorire il ritorno alla normalità: “In attesa che questo avvenga il governo deve imprimere alle politiche di sostegno una svolta nel segno dell’equità, evitando di disperdere risorse in manovre (come la lotteria dello scontrino e il cashback) che valgono oltre cinque miliardi: denari che potrebbero finanziare sostegni per un milione e mezzo di imprese.

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