Abbiamo riflettuto a lungo se fosse il caso di pubblicare, o meno, la segnalazione di una lettrice giunta in redazione giovedì pomeriggio, che risale ad un episodio avvenuto il giorno prima.
Il fatto di non pubblicare nulla era dettato dalla necessità di non provocare allarmismo inutile o dare spazio a quello che – molto probabilmente – altro non è che uno scherzo fra amici, come quelli che si facevano a bizzeffe quando noi eravamo ragazzi…
Poi, però, abbiamo pensato che quest’ultima ipotesi, benché molto tangibile e quasi certa, non fosse suffragata da prove concrete, così come non lo è il contrario.
Così, anche per dovere di cronaca, abbiamo deciso di pubblicare la lettera in redazione della tortonese, senza entrare nel merito della questione, a mero titolo di parere personale della lettrice, che ha scelto il nostro giornale per divulgare una cosa che non le è parsa chiara e l’ha spaventata, suscitando in lei quelle normali reazioni che tutti noi potremmo avere di fronte ad un episodio simile.
Lasciamo ai lettori, quindi, ogni ulteriore commento in merito…
Egregio Direttore,
mi rivolgo a Lei per segnalare un episodio capitato ieri pomeriggio, verso le 17, mentre mi recavo a fare delle commissioni nei pressi di una farmacia del centro urbano di Tortona: sono passata vicino a dei ragazzi che dicevano agli amici di essere positivi e non capivano perché dovevano stare in casa, visto che non avevano sintomi.
Sono rimasta “basita “ e anche spaventata.
Non ci sono controlli sufficienti per situazioni come quelle che stiamo vivendo e, comunque, le farmacie che fanno esami forse dovrebbero usare molte più precauzioni. Si va a comprare un’aspirina e ci si trova a contatto con persone positive, perché non ci sono spazi adeguati per il distanziamento.
Mi scuso per lo sfogo, ma ritengo di dover segnalare la cosa .Vorrei comunque rimanere anonima.
Grazie.
Lettera Firmata