L’incongruenza di un sistema aperto-chiuso e Giallo-Arancione-Rosso che non funziona e non potrà mai funzionare, ma questo i politici sembrano non capirlo. Ci sono Stati dove il Covid non esiste e non c’è più come Australia, Nuova Zelanda e tante altre ma guai prendere esempio da loro che hanno chiuso le frontiere e dopo il lockdown di poche settimane, ora vivono una vita praticamente normale. Noi in Italia e soprattutto in Europa, no, non possiamo, le frontiere vanno tenute aperte, guai a chiuderle.
Così a pagare è l’economia in ginocchio da oltre e un anno e chissà per quanto ancora.
Il sistema non va. E la dimostrazione arriva proprio da Tortona, città all’ultimo posto delle provincia di Alessandria per numero di contagi sulla popolazione, con solo 27 positivi (dati aggiornati ad oggi, mercoledì 3 marzo) su una popolazione di oltre 27 mila abitanti. Parliamo dello 0,1% della popolazione, eppure da lunedì le scuole torneranno ad essere chiuse e gli studenti seguiranno le lezioni a distanza, in DAD.
E’ così perché il provvedimento è regionale e riguarda tutta la Regione. Molti comuni di Torino, Cuneo e Verbania sono nella m. e Alessandria no, ma cosa importa? La Regione è una sola e così la chiudiamo.
E’ ufficiale e la conferma arriva anche dal Comune di Tortona.
“A partire da lunedì 8 marzo – recita una nota del Comune – in tutto il Piemonte l’attività didattica di seconde e terze medie e delle scuole superiori si svolgerà in dad al 100%, per 15 giorni. Venerdì 5 marzo, alla luce dei dati degli oltre 30 distretti sanitari del Piemonte, si procederà con misure più restrittive estendendo la didattica a distanza anche per gli ordini e gradi scolastici inferiori nelle aree dove l’incidenza dei contagi supera la soglia di allerta (250 casi ogni 100 mila abitanti) o sono presenti gli altri parametri in attuazione del nuovo DPCM (presenza certificata di casi da variante con azioni restrittive già attuate e incremento improvviso di contagi nell’ultima settimana). Lo comunica il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio che, insieme all’assessore all’Istruzione Elena Chiorino, in queste ore ha incontrato gli epidemiologi dell’Unità di crisi e i rappresentanti degli enti locali e del mondo scolastico.”
Che dire? Come giornalista mi vergogno perché pochissimi colleghi – quando si verificano episodi del genere – hanno il coraggio di sollevare obiezioni contro i politici e le persone che comandano: molti colleghi fungono da semplici registratori senza sollevare obiezioni. Riportano ciò che dicono altri, senza porre domande, ma perché?
Questo, per noi, non è giornalismo ma fungere da eco alle parole altrui e visto che noi non siamo solo registratori di eventi, anche se non servirà a nulla, diciamo BASTA a questo modo di affrontare il Covid. Non è così che si fa.
E ora di prendere esempio dai quei Paesi che il Covid lo hanno sconfitto o ridotto ai minimi termini e malgrado questo, ovviamente, vaccineranno la popolazione per stare più tranquilli. L’Occidente e anche l’Europa, invece, non sembrano ancora aver capito che pesci pigliare: aprono, chiudono, fanno semafori che servono relativamente poco, come dimostrano i fatti.
Tortona e i tortonesi hanno dimostrato di essere virtuosi di aver saputo contenere il virus in termini di accettabili, eppure pagano il menefreghismo altrui, con l’ospedale trasformato in Covid e le chiusure che interesseranno anche la nostra zona: negozi, scuola, e così via. Così non va non va, così non è giusto perché i virtuosi e i bravi, per l’ennesima volta se lo prenderanno ancora nel didietro.
E questo è grave, molto grave, perché ricade tutto sulla nostra vita.
Angelo Bottiroli