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Una mozione per fermare il biogas alla frazione Valmadonna di Alessandria

Il Presidente del Consiglio Comunale Emanuele Locci, in nome del Gruppo Consiliare Alessandria
Migliore con Locci, ha presentato una proposta di mozione avente lo stesso oggetto di un altro
argomento all’ordine del giorno del Consiglio Comunale, la Variante parziale al PRGC, per
permettere al Consiglio Comunale di affrontare urgentemente la questione del progetto del
biodigestore per la produzione di biogas a Valmadonna.
“Sono contento che sul tema della nuova centrale a biomasse ho sentito un coro pressoché unanime di
voci contrarie – commenta Locci – per questo ho ritenuto che questo generale orientamento politico
dovesse trovare la forza e la formalità di un atto di indirizzo ufficiale da parte del Consiglio
Comunale. All’uopo ho deciso di presentare una mozione nell’ambito della discussione della Variante
al PRGC in quanto, se l’amministrazione comunale avesse già recepito come previsto dalla legge il
Piano Paesaggistico Regionale, probabilmente questo progetto non potrebbe essere autorizzato.”
Infatti, si legge nella mozione, tutti gli strumenti di pianificazione urbanistica o territoriale sono
chiamati ad adeguarsi al Piano paesaggistico regionale (PPR) – strumento di tutela e promozione del
paesaggio piemontese rivolto a regolarne le trasformazioni e a sostenerne il ruolo strategico per lo
sviluppo sostenibile del territorio – entro 24 mesi dalla data di approvazione avvenuta con D.C.R. n.
233-35836 del 3 ottobre 2017.
“Ogni variante apportata agli strumenti di pianificazione ed ogni nuovo progetto insistente sul
territorio comunale deve dimostrare il rispetto dei contenuti del Ppr stesso – sostiene Locci – ed il
progetto di impianto per la produzione del biogas a Valmadonna in località Cascina Porcellana
sorgerebbe in un’area classificata dal Ppr come di elevato interesse agronomico e come area rurale
di specifico interesse paesaggistico. Lo stesso D.Lgs. 387/2003 nel prevedere che impianti alimentati
da biomasse possono essere ubicati anche in zone classificate agricole dai vigenti piani urbanistici
sottolinea che nell’ubicazione si dovrà tenere conto delle disposizioni in materia di sostegno nel
settore agricolo, con particolare riferimento alla valorizzazione delle tradizioni agroalimentari locali,
alla tutela della biodiversità, così come del patrimonio culturale e del paesaggio rurale. Ci sono
elementi tecnici sufficienti per opporsi alla realizzazione dell’impianto.”
Con questa mozione il Presidente Locci chiede al Consiglio Comunale di sostenere tre indirizzi
politici: 1) dichiarare la sua contrarietà alla realizzazione dell’impianto di digestione anaerobica di
Valmadonna; 2) di impegnare la Giunta Comunale a tenere conto delle novità introdotte dal PPR in
ogni variazione degli strumenti urbanistici e di pianificazione territoriale; 3) chiedere al Sindaco ed
agli assessori competenti di assumersi la responsabilità di tutelare l’interesse pubblico alla salute e
all’ambiente esercitando la propria attività discrezionale nel dare un chiaro indirizzo politicoamministrativo ai Dirigenti in riferimento all’autorizzazione dell’impianto.
“Oltre agli aspetti tecnici c’è anche un aspetto politico – sottolinea Locci – ovvero che noi
amministratori politici, nel rispetto del quadro normativo vigente, dobbiamo impegnarci
prioritariamente al soddisfacimento dell’interesse pubblico che deve tenere conto delle motivazioni di
salute pubblica, di tutela ambientale e di conservazione delle aree di interesse agronomico e
paesaggistico. Nel caso dell’impianto di Valmadonna gli interessi pubblici devono essere tutelati
fermando la realizzazione dell’impianto di produzione del biogas ed è necessario che gli organi di
indirizzo politico-amministrativo adottino delle scelte nell’ambito della propria discrezionalità al fine
di meglio tutelare questi interessi mentre i Dirigenti dovranno adempiere agli indirizzi loro assegnati
dalla politica.”

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