I lavori del pittore sono sempre un costante punto di riferimento per la configurazione del mondo artistico. Egli, con sapienti tratti, sa intravedere, valuta, esprime tramite il suo pennello, una società triste, non comprensiva, piuttosto vuota, così come si presenta alla sua visione.
Enrico Colombotto Rosso staglia una fetta, nel mondo dell’arte, tutta sua. E’ il particolare a dominare, insieme alla figura viva, tutta personalizzata.
Il modo di intendere la pittura ha una dimensione notevole, nello stesso tempo ristretta, alimentata da uno sprono interiore, senza sosta, spronato dalla volontà di esprimere il proprio sentimento verso le manifestazioni contorte della natura.
Questo è dovuto alla sua fantasia di artista, di ricercatore della miniatura, dell’essenza, lanciata in un contesto, a volte, enorme, esagerato, senza valicare i contorni stabiliti dal mondo circostante, manifestato con l’estensione delle tele; oppure nella concentrazione della figura, definita, ora, con molti meticolosi tratti, nei pochi centimetri delle cornici. In ogni caso, è l’espressione viva di un artista dalle idee innovative, non è azzardato definire forti, perché in esse c’è il lavoro di una realtà interiore, il cui intento ha lo scopo di esternare quanto la natura si dimostra matrigna.
Ogni pennellata, ogni tratto, anche il più ridotto è mirato; parla di quest’esistenza insicura, precaria, a volte vuota, lasciando tanta amarezza, riportata sapientemente nel suo lavoro.
Franco Montaldo
FOTO TRATTA DA http://fondazioneenricocolombottorosso.it/