Ai lettori di Oggi Cronaca è con molto piacere che desidero presentare oggi, per la rubrica Oggi Musica, una (a dicembre 2021) ventiseienne che personalmente apprezzo tantissimo per la sua schiettezza. Autenticità senza filtro alcuno che ne fa una “mosca bianca” laddove sempre in troppi si dipingono, al contrario, per quelli che non sono soltanto per cercare di accaparrarsi il più ampio favore del pubblico e non soltanto di quello. Ecco quindi, a seguire, alcuni brevi cenni biografici e la nostra intervista a Luciana Campolongo, in arte Lucky Luciana.
Lucky Luciana, classe 1995, è pseudonimo di Luciana Campolongo. Nata a Castrovillari, in provincia di Cosenza, da sempre è amante della scrittura. Luciana si sente libera, capace di esprimersi davvero, solo allorché incontra un linguaggio affine alla propria penna, il rap. Nei suoi testi vi è immancabilmente la sua vita, segnata da un’infanzia difficile a causa di un padre assente e di una condizione economica di costante precarietà. Ed è proprio dovendo rinunciare allo studio e alle proprie passioni per motivi economici che Luciana trascorre un’adolescenza trasgressiva e autodistruttiva. A ventidue anni però inizia a frequentare, a proprie spese, un’accademia di canto e si concentra sulla musica che diventa per lei un vero e forte strumento di evasione. Ad oggi la rapper ha fatto della sua esuberanza e trasparenza i personali punti di forza, rivendicando la propria libertà d’espressione e infrangendo i limiti dettati dalla società e dalle, scioccamente categorizzate quanto penalizzanti, differenze di genere.
Luciana, come ti descriveresti in quanto persona e come rapper? Mi reputo una persona esuberante, schietta, sincera e determinata. Sono trasgressiva e ho un animo ribelle che, tuttavia, con gli anni sono riuscita a smussare e controllare. Come sono nella vita sono quando faccio musica.
Irriverente ed esplosiva …così sei nota, ma tu ti rispecchi in ciò e ritieni di essere intenzionalmente provocatoria oppure, piuttosto, sei dell’avviso che siano gli altri a percepirti in tal modo in base a loro schematismi e impostazioni mentali? La gente ritiene provocatorio ciò che è diverso [da loro, dal loro mostrare, dal loro modo di comportarsi e di agire-non agire] …e sincero! Io sono semplicemente me stessa. Viviamo all’interno di un sistema in cui si è ormai e per la maggiore abituati ad avere una mentalità chiusa, bigotta e perbenista. Siamo il paese dove tutti fanno tutto di nascosto e quando qualcuno lo fa alla luce del sole, allora, viene criticato.
Si dice altresì del tuo usare un linguaggio sfacciatamente esplicito. Dal tuo punto di vista cos’è la sfacciataggine e vi è (e se sì, quale?) un confine tra sfrontatezza, impertinenza, spudoratezza e trasparenza, sincerità? Il mio é un linguaggio adatto al rap solo che, essendo io donna, fa strano. I confini per me non esistono, soprattutto se non si fa del male ad alcuno – sono sempre nel range dell’educazione; parlo di me nei testi e non degli altri. Se qualcuno si infastidisce probabilmente sarà per una questione di invidia o, comunque, perché non riesce ad accettare la libertà di (e dovuta a) ogni essere umano.
Lucky Luciana: come nasce questo tuo nome d’arte e cosa rappresenta per te? In parte è dovuto al mio passato. Ho vissuto situazioni orribili ma mi sono sempre sentita baciata e protetta da Dio, e per questo fortunata. Il mio nome d’arte non c’entra nulla con Lucky Luciano [Lucky Luciano, all’anagrafe Charles Luciano, nato Salvatore Lucania nel 1897, è stato un mafioso italiano – naturalizzato statunitense – legato alla cosiddetta “Cosa nostra statunitense”. Salvatore Lucania Nenna assunse legalmente negli Stati Uniti d’America il nome di Charles Luciano e, successivamente, il soprannome “Lucky”], solo e seppure come lui sono stata pugnalata alle spalle benché sia sempre rimasta “viva” …Poi a Miami tutti mi chiamavano già così e dicevano che Lucky Luciana avrebbe dovuto essere il mio nome d’arte. Ho comprato un cappello il giorno seguente e sopra c’era scritto proprio “Lucky7”. Da lì ho deciso che sarebbe stato, per l’appunto, il mio nome.
Come mai, a tuo parere, vigono ancora parecchi tabù ai nostri giorni ovvero da cosa derivano secondo te? La nostra società è impostata così, non c’è nulla da fare: si cerca di omettere tutto e c’è molta disinformazione su ogni cosa. Si reputa una vergogna ciò che non lo è, senza rendersi conto che le cose peggiori son ben altre da quelle che non vengono considerate normali.
Quali sono i tabù che personalmente desideri cercare di abbattere con urgenza e per quale motivo ti sta a cuore neutralizzarli? Sicuramente il maschilismo, questa presunta superiorità dell’uomo sulla donna come se le donne non fossero all’altezza degli uomini. Vorrei abbattere i tabù che vigono su quello che una donna può o non può fare, può o non può dire. Ancora nel ventunesimo secolo si ritiene che le donne non debbano parlare del sesso liberamente… E poi, inoltre, sono certa che le donne possano fare tanto quanto gli uomini e a volte anche di più.
E sempre a proposito di tabù e libertà, come definiresti quest’ultima e soprattutto credi che sia possibile essere veramente liberi da tutto e tutti? Tu ti senti libera, e senti di essere più cuore/istinto o razionalità? Io sono sin troppo libera… Libera da schemi e convenzioni, libera dal giudizio altrui. Sono sempre andata contro tutto e tutti per essere chi voglio essere e, alla fine, sto perfino “vincendo”. Io sono completamente cuore. Quando utilizzo la razionalità finisco sempre a pentirmi. Preferisco sbagliare ed imparare piuttosto che rimpiangere anche solamente un attimo di gioia e perdita di controllo assoluta.
Hai affermato di essere una donna che è cresciuta e si è fatta da sola, misurandoti ogni giorno con il mondo esterno e con il maschilismo e le regole imposte dalla società; sei sempre stata una persona esuberante, che tocca con tranquillità argomenti “proibiti” (come il piacere nel sesso) e che odia il fatto che i maschi possano farlo liberamente mentre le femmine no. Da cosa potrebbe essere causata tale discriminazione per cui l’esplicitare che il sesso piaccia anche alle donne deve essere, per i benpensanti, fonte di vergogna se non si è un uomo? Se un uomo va con dieci donne è un “figo”, ma se lo fa la donna è “una poco di buono”. La gente tutta è abituata alla “donna di una volta”. Il problema è che le donne di una volta erano diverse perché anche gli uomini lo erano o, comunque in ogni caso, erano più abili a nascondere. La donna non è più soltanto una casalinga. Noi donne preferiamo adesso far piangere, piuttosto che stare a piangere per qualche meschino.
In una realtà in cui sembrerebbe che la donna, per conquistare un minimo spazio, debba svestirsi e cedere a compromessi di natura sessuale forse la vera rivoluzione potrebbe essere fare il contrario (…ti pongo questa domanda che, nel contenuto, è quella che mi è stata fatta in quanto fotografa d’arte da un noto attore ad agosto 2019)? Io credo che non sia assolutamente vero. Io non scenderei mai a compromessi per arrivare dove voglio …altrimenti – mi si creda! – ci sarei già arrivata con tutte le proposte ricevute che, però, ho sempre rifiutato mandando a quel paese. Anche se in un video ci fosse del nudo, per me, è arte …perché se non fosse da considerare arte allora neppure famosi e quotati dipinti con donne nude lo sarebbero. Le modelle sulle tele dei pittori e le attrici delle poco di buono?! O invece delle artiste?! Io punto sul fatto che i miei video siano arte pura senza regole e senza schemi, anzi un domani spero altresì di fare un film.
Tu a cosa sei disposta per perseguire e raggiungere i tuoi obbiettivi, ti poni ossia qualche limite o come canti nel brano “A Milano” <<(…) il fine giustifica i mezzi>> in ogni caso – https://youtu.be/ZmoEA6s991Y? In “A Milano”, il fine giustifica i mezzi è riferito all’uomo del testo, che spaccia-va. Comunque sì: per me il fine giustifica i mezzi, ma sono io a scegliere quali mezzi sono più consoni alla mia persona quindi, sicuramente, non sottomettermi e concedermi.
Cosa ti entusiasma ed invece cosa cambieresti del capoluogo lombardo? Qual è la tua città “dei sogni” e per quale ragione? Milano è bellissima, solo non mi piace com’è governato il nostro paese e la mentalità delle persone. Io mi trasferirò a Miami, dove già vivo tre mesi all’anno.
Quanto e cosa c’è di autobiografico nella canzone “Lucky Pussy Cash” – https://youtu.be/qPUXml6rLjc? La canzone “Lucky Pussy Cash” è tutta autobiografica, come è tutto autobiografico quello che dico in ciascuno dei miei testi. Tutto quello che canto è cioè reale e vissuto sulla mia pelle. Probabilmente alcune cose possono sembrare scomode e lo sono in primis pure per me stessa, ma preferisco comunque parlarne. Il passato non si muta nascondendolo, bensì proprio parlandone e cambiando se stessi.
Che idea ti sei fatta in base alle tue esperienze dell’universo maschile, e credi nelle generalizzazioni a priori? Ho tanti amici maschi e vado più d’accordo con loro (che con le femmine) proprio per la mia mentalità da uomo …motivo per cui ci penso bene se e prima di fidanzarmi. Non è vero che gli uomini sono tutti uguali, ognuno è stronzo a modo suo!
Credi nelle relazioni di coppia e cosa cerchi, eventualmente, in un partner? Ci credevo, ché ormai ho perso le speranze. Non sopporterei le corna e tantomeno non potrei mai accontentarmi di una persona lontana dal mio sogno di relazione… un uomo in gamba, romantico e premuroso.
Vi è qualcosa che vorresti rivelare ai nostri lettori che, magari, non hai mai condiviso prima con alcuno? In realtà ci sarebbero tante cose che vorrei rivelare, ciononostante per ora preferisco non svelarle. Non di meno, arriverà il momento in cui lo farò. Invece una cosa che non sanno nemmeno i miei amici e che desidero rivelarvi è che da piccolina sono stata battezzata da una signora per la quale, dopo la sua morte, è iniziato il processo di beatificazione al fine di renderla santa con l’approvazione da Papa Francesco. Io mi sono sempre sentita molto “miracolata” grazie a lei e alla fede che ho in Dio.
Quali le tue priorità, ad oggi? Ad oggi la mia priorità è essere felice, continuare a crescere a livello personale e professionale, realizzarmi. Più generalmente, insomma, portare a termine qualsiasi obiettivo io mi ponga.
Il tuo nuovo singolo si intitola “Wap italian remix” ed è una rivisitazione della chiacchieratissima hit mondiale di Cardi B e Megan Thee Stallion. Da cosa, da quale proposito si è originata tale tua progettualità? Dal fatto che il loro è un progetto che appoggio e sposo alla perfezione: il trionfo all’emancipazione femminile.
In questa nostra chiacchierata mi è venuto in mente il testo “Bocca di rosa” di Fabrizio De Andrè ed Elettra Miura Lamborghini… Che ne pensi di entrambi? Sono due artisti lontani, completamente, da me per quanto molti mi dicano che assomiglio ad Elettra Lamborghini. Se io avessi un cognome del genere (Lamborghini), credo che non avrei avuto bisogno di arrivare a fare quello che ho, all’opposto, dovuto fare nella mia vita e forse mi sarei risparmiata psicologi e depressione.
Quale ritieni essere il potere della musica, nonché il suo principale valore e finalità? Penso che il principale compito e pregio della musica sia quello di poter lasciare un messaggio, alleggerire la gente o anche farla riflettere. Dal mio punto di vista, il messaggio non è solo nel pezzo in sé ma nella speranza che vuole trasmettere ovvero, nel mio caso, che a dispetto del nascere “dal lato sbagliato della medaglia” ce la si può fare a riscattarsi. Un domani vorrei riuscire ad aiutare i meno fortunati, come lo sono stata io.
A tuo parere cosa caratterizza o per lo meno sarebbe auspicabile caratterizzasse l’Arte in generale e gli artisti? Considero necessaria all’Arte e dunque per gli artisti la libertà d’espressione, il poter e saper essere autentici e il far vedere ogni propria sfumatura di sé, persino gli aspetti più nascosti. L’artista deve essere umano ed umile. Noi artisti siamo esempi per le persone …E per quel che mi riguarda l’esempio non consiste in quel si dice, ma in ciò che si trasmette di soggettivo alle altre persone. Ci sono ragazzi e ragazze che mi dicono che grazie a me adesso credono in loro stessi.
Cosa rappresenta per te la Musica e come definiresti la tua di musica? La musica mi ha salvato la vita, le devo tutto. È libertà di espressione, crescita, sentimenti, arte, amore, forza.
Quali i tuoi prossimi progetti artistici e personali, a breve e a più lungo termine? Sto lavorando a diverse cose, ma meglio che non anticipi nulla poiché sono imprevedibile.
Giulia Quaranta Provenzano