…Ed eccoci giunti all’Epifania che, come recita un proverbio popolare a sfondo religioso, tutte le feste le porta via. Il 6 gennaio infatti è una festa cristiana, celebrata dalle Chiese occidentali dodici giorni dopo il Natale, che si riferisce alla manifestazione di Gesù ai Re Magi.
Noi di Oggi Cronaca abbiamo piacere di fare un brevissimo accenno all’etimologia della parola ἐπιφάνεια che, già per gli antichi greci, veniva utilizzata per indicare l’azione, la manifestazione, di una qualsiasi divinità per mezzo di miracoli e segni. Manifestazione pertanto della luce; della luce di Dio, per il Cristianesimo, che si palesa attraverso una stella.
Data, dunque, quella di oggi, che ha portato la sottoscritta a riflettere a più ampio raggio (e al di là di uno specifico focus dottrinale) sul significato simbolico della luce quale fonte di vita – e di conoscenza. Luce che squarcia le tenebre alla ricerca di gioia, d’una verità ad illuminare il celato e nascosto nell’ombra. Luce quindi come simbolo di speranza, di cui ancora molto in questo neonato quanto già travagliato 2021 abbiamo tutti bisogno più che mai. Luce che ci si augura alla fine del tunnel d’ogni più grande difficoltà, della voragine del dolore e della sofferenza.
Luce che ricorda il sole, che scalda ed è fondamentale per l’esistenza degli esseri umani e non soltanto. Anche i fiori, per esempio, necessitano di essa per germogliare e crescere. Luce che non si può vedere, ma di cui tutti scorgiamo gli effetti, imprescindibili per la vita del creato.
Il mio augurio vuol essere questo: che oltre che con la mente, si riesca ad iniziare ad osservare e di conseguenza anche agire un po’ di più con il cuore, svelando sentimenti e facendo nascere emozioni al di là di qualsiasi bruttura.
Si usa dire che il Natale è momento brillante per eccellenza, che con il suo scintillio accende il petto tant’è che proprio la luce è sempre stata, a dicembre, oggettivamente protagonista ovunque. Luminarie, fuochi artificio, fiamme nei caminetti, candele e lampade dappertutto… Ebbene, che tuttavia ciascun singolo mese dell’anno sia natale e che nasca e si ninni di continuo risorgivo quel rispetto, quell’attenzione, dell’amore che solo può travalicare davvero ogni luogo ed ogni tempo.
Giulia Quaranta Provenzano