Durante una conferenza stampa in remoto (nella foto) è stato presentato il programma della Festa di Sant’Antonio, la tradizionale festa dell’ospedale che si svolgerà dal 17 al 21 Gennaio, che assume la forma virtuale che abbiamo imparato a conoscere nella pandemia come dichiarato dal direttore generale Giacomo Centini: “Una scelta voluta perché il Covid non ferma la tradizione, ma la rinnova. Purtroppo dovremo fare a meno di quella convivialità che ha da sempre caratterizzato la nostra Festa, ma confidiamo che lo spirito dell’incontro e dell’inclusione che ci ha sempre contraddistinto possa comunque esprimersi nei momenti gioiosi che ricordano i colleghi in pensione e i nostri benefattori. Inoltre, questa modalità ci consente di aprire le porte dell’Azienda Ospedaliera alla comunità locale, valorizzando con ospiti di livello nazionale le connessioni che i nostri professionisti hanno avviato e continuano a rafforzare nell’attività quotidiana anche in questo anno così difficile per migliorare l’esperienza di assistenza e cura del paziente. Come Azienda abbiamo vaccinato oltre il 60 % del personale che lavora in ospedale e altre persone che qui operano, entro la fine del mese dovremo completare la vaccinazione. Questa campagna vaccinale ci permetterà nel corso del 2021 di superare gran parte delle difficoltà legate al personale, che con la propria attività era esposta al virus. Una vaccinazione che è segno di speranza e rappresenta il nuovo inizio della normalità. In questo senso stiamo riattivando grazie al rallentamento della fase pandemica le attività sui bisogni di salute non covid: la festa rappresenta, quindi, un messaggio di come l’ospedale non si sia mai fermato e abbia continuato a lavorare intensamente, seppur con modalità diverse per realizzare il processo di riorganizzazione avviato”.
Il programma completo della festa è disponibile qui
https://www.ospedale.al.it/wp-content/uploads/2016/11/Santantonio2021_invito.pdf
La conferenza è stata l’occasione per presentare i neodirettori di dipartimento, descritta dal direttore Centini, dal direttore sanitario Daniela Kozel e da quello amministrativo Patrizia Nebiolo.
Proprio Centini ha ricordato: “Nel percorso di riorganizzazione si inserisce la nomina dei direttori di dipartimento che durerà cinque anni, che segue una linea di continuità, in quanto il collegio di direzione ha lavorato bene e ha permesso all’Azienda di crescere. Rispetto al disegno del nuovo atto aziendale, il settore che vede la forte accelerazione è quello della ricerca con un nuovo dipartimento: il dipartimento attività integrate ricerca e innovazione, diretto dal dottor Antonio Maconi, che rappresenta il nostro Irccs ante litteram, nelle more dell’approvazione da parte del Ministero; un percorso che stiamo costruendo in stretta collaborazione con l’Asl Al. Questo dipartimento va a strutturare e a rinforzare il percorso avviato anni fa dal dottor Maconi e pone la nostra struttura su valori di assoluto prestigio in un’ottica di confronto su scala nazionale”.
Daniela Kozel, direttore sanitario ha ricordato che il Covid è stata una patologia che ha segnato un intero anno: “Ora abbiamo una organizzazione che ci permetterà di superare la crisi. Continuare a fare e progettare ci consente di guardare al futuro, anche perché, nonostante la crisi, abbiamo comunque continuato a rispondere ai bisogni di salute e a operare per la realizzazione di progetti”.
Patrizia Nebiolo, direttore amministrativo, ha ricordato il lavoro silenzioso degli amministrativi e dei tecnici che lavorano affinché in ospedale possa funzionare tutto al meglio, nella consapevolezza di contribuire al lavoro per il paziente: “La pandemia ha rallentato alcuni aspetti amministrativi, mentre ne ha rafforzati altri. In termini di organizzazione aziendale, le nomine dei capi dipartimento portano con sé assetti organizzativi interni e conseguenti revisioni di responsabilità. Per quanto concerne la festa di Sant’Antonio, mi preme ricordare con gioia i colleghi andati in pensione, ma anche un pensiero di raccoglimento ai tre colleghi defunti nel corso del 2020”.
I direttori di dipartimento sono: Andrea Barbanera, direttore del dipartimento chirurgico; Guido Chichino, direttore del dipartimento internistico e di emergenza-urgenza e accettazione; Paola Franzone, direttore del dipartimento dei servizi ospedalieri; Antonio Maconi, direttore del dipartimento attività integrate ricerca e innovazione; Carlo Origo, direttore del dipartimento pediatrico-ostetrico; Marco Polverelli, direttore dipartimento di riabilitazione; Fabrizio Racca, dipartimento anestesia, rianimazione e blocchi operatori.
Queste le loro dichiarazioni
Andrea Barbanera “Da 11 anni lavoro in questa azienda e mi sento molto coinvolto. Con la nuova nomina per questo dipartimento chirurgico garantisco il massimo dell’impegno e dell’apertura nella collaborazione con tutte le strutture con cui dovrò lavorare”.
Paola Franzone: “Sono Direttore del Dipartimento dei Servizi Ospedalieri (prima e unica donna Direttore di Dipartimento nella storia dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria) da 5 anni. In questo periodo ne ho conosciuto nel dettaglio le Strutture e l’organizzazione, affrontando le varie problematiche e contribuendo a risolverne alcune, puntando su informazione, condivisione e imparzialità. Questa esperienza rappresenta per me un arricchimento professionale ed umano. Proseguirò nel mio impegno che in questi tempi di emergenza sento come dovere con ancora più intensità. I prossimi progetti sono il completamento dell’alta automazione dei Laboratori. La possibilità di offrire a tutte le donne del Distretto di Alessandria lo Screening di primo e secondo livello del tumore mammario, oltre ad una efficiente Senologia clinica. Da ultimo, il miglioramento della qualità delle prestazioni, riduzione delle liste d’attesa, diffusione delle competenze, snellimento dei processi, ottimale utilizzo delle risorse.
Guido Chichino: “Il dipartimento integra le specialità mediche con le attività dell’emergenza e urgenza. Si tratta senza dubbio di uno stimolo per continuare a lavorare sempre meglio. Oggi, con questa pandemia, la speranza è nel vaccino, in quanto non abbiamo certezze di come potrà evolvere il Covid. Vedremo le ricadute nel lungo periodo, ma si tratta dell’unico strumento utile e significativo che abbiamo”.
Antonio Maconi: “Grazie a questa strutturazione abbiamo una completa e definita organizzazione delle attività di ricerca e didattica finalizzata al primo Irccs pubblico del Piemonte, dedicato alle patologie ambientali e al mesotelioma. Un progetto che affonda le sue radici oltre due lustri fa, grazie anche al dottor Giorgione, che con lungimiranza ha avviato questo percorso di trasformazione per la nostra Azienda Ospedaliera. Proprio a lui è dedicato il premio per la miglior pubblicazione, nella giornata della festa del 19 che vedrà la lectio magistralis del prof. Cartabellotta, presidente della fondazione Gimbe. Lavoriamo per l’attuazione del corso di laurea di medicina, molta strada è stata fatta, abbiamo costruito lo scheletro dell’irccs, che vede la sinergia con l’ASL e vari dipartimenti dell’UPO; oltre 170 persone collaborano con noi e che sono coinvolte nelle attività di ricerca, formazione, didattica. Le due grandi scommesse sono legate alla cerimonia del camice bianco con l’ingresso degli studenti in ospedale e quella della struttura di ricerca traslazionale, la cui direzione è affidata a Federica Grosso, sia per le sue competenze specifiche, sia come riconoscimento del grande ruolo che ha avuto nel percorso svolto”.
Carlo Origo: “Il Dipartimento ha visto importanti novità con due i nuovi primari, Sanguineti e Schena, delle strutture di Ostetricia e Terapia Intensiva Neonatale. Ma altra grande novità è la struttura dedicata alla chirurgia della mano, diretta dal dottor Catena, che ha una esperienza estremamente qualificata nel settore sia nella società della Chirurgia della mano, sia per la sua pregressa esperienza maturata all’ospedale Gaslini. Certamente saranno punti di attrattività per il nostro dipartimento, come tutto l’Infantile, per il quale sono previsti importanti opere di rinnovamento strutturale. Proprio le gare di ristrutturazione partiranno nel 2021 e tra queste sono previste le opere di rinnovo delle sale operatorie e in generale degli ambienti. Ricordo inoltre il progetto mamma-bambino che prevede il trasferimento della terapia intensiva neonatale al Civile e successivamente lo spostamento dell’ostetricia, per unirle in un unico polo. Mi piace anche sottolineare la partecipazione dell’ospedale infantile alle attività scientifiche, con numerose pubblicazioni nel 2020”.
Marco Polverelli: “Ricordo che abbiamo una riabilitazione di alta complessità con i cerebrolesi e l’unità spinale, la riabilitazione dei pazienti operati al cuore e quella cardiorespiratoria. Abbiamo il Borsalino, un ospedale completamente dedicato all’attività di riabilitazione, con attrazione anche da fuori regione. Ma non solo il Borsalino: abbiamo anche connessioni con l’età evolutiva e il Civile, dove andiamo a supportare i reparti per acuti sia del dipartimento internistico che di quello chirurgico. Con questa organizzazione abbiamo avviato il corso di fisioterapia con l’UPO, è emozionante vedere gli studenti qui al Borsalino”
Fabrizio Racca: “Il Dipartimento di Anestesia, Rianimazione e Blocchi Operatori si occupa presso il Presidio pediatrico dell’anestesia e rianimazione Pediatrica presso il Presidio Ospedale Civile dell’anestesia e rianimazione generale e cardio-toracovascolare e della Terapia del dolore. Presso il Presidio Pediatrico gestisce una Terapia intensiva di 5 posti letto e presso l’ospedale Civile gestisce 2 Terapie Intensive, la Terapia Intensiva Generale (12 posti letto) e la Terapia Intensiva Cardio-toraco vascolare (7 posti letto). Gli obiettivi del prossimo anno sono finalizzati a guardare oltre la pandemia, per far ripartire l’attività chirurgia di elezione, i lavori della terapia intensiva cardiotoracovascolare e lavorare per il miglioramento del percorso del paziente”.