La parola “ricordare” significa etimologicamente “riportare al cuore” per “custodire nel cuore”. E’un fatto privato, intimo, il ricordo, può riguardare un singolo individuo o una intera comunità, ma è pur sempre un modo di costruire e consolidare la propria identità, personale o collettiva che sia. Il tutto avviene attraverso successive stratificazioni, perché il cuore è un luogo aperto, uno spazio inesauribile, dove si depositano persone, luoghi, avventure, azioni, emozioni, parole. Lì perdono la forma e mutano in essenza, si sottraggono al divenire della corporeità e approdano all’ eterno presente dell’anima.
Tuttavia ogni tanto si sente il bisogno di fermarsi, per guardarsi dentro, per assumere il passato e riportarlo al tempo della contingenza, del qui e ora, dal momento che è nel qui e ora che viviamo, e vogliamo vedere e che si veda chiaramente chi o cosa portiamo dentro di noi.
Anche l’”Amaldi”, in quanto comunità, ha nel proprio cuore un patrimonio di storie, di uomini e mondi, e anche l’”Amaldi” ogni tanto si ferma per riportare all’oggi chi o cosa era di ieri e sarà di sempre.
E questo lo spirito con cui sabato 12 dicembre il Liceo dedicherà con una piccola cerimonia tre sue aule a tre suoi alunni, Andrea, Enrico e Simone, che non ci sono più, ma che ci sono ancora, tre ragazzi a cui la vita molto ha dato ma anche molto ha tolto. Una targa con i loro nomi e le date della loro permanenza tra i banchi della nostra scuola “ricorda” che la morte “a nessuno può sottrarre il tempo raggiunto”, né quello vissuto, né quello che si continuerà a vivere.
Si comincia nella sede di Via Mameli alle 14.30, dove verranno dedicate a Simone l’aula della 5^E, la sua classe, e a Enrico il laboratorio di fisica, in omaggio alla sua passione per questa disciplina; ci si sposta quindi in viale Saffi dove sarà dedicata ad Andrea l’aula Promethian, la più luminosa e bella.