Site icon Oggi Cronaca

Oggi Musica: Matteo Macchioni tra audace intraprendenza e irreprensibile dedizione. Di Giulia Quaranta Provenzano

Matteo Macchioni nasce a Sassuolo, iniziando a studiare musica fin da bambino. Nel 2007 consegue, con il massimo dei voti, il diploma accademico di secondo livello in pianoforte. Parallelamente coltiva lo studio e la passione per il canto lirico. Dopo l’esperienza ad “Amici di Maria De Filippi,nel 2009 Matteo comincia a calcare i palcoscenici di tutto il mondo: canta nell’opera Il Barbiere di Siviglia al Bicentennial Theater di León in Messico e al Royal Danish Theatre di Copenhagen, poi in Cenerentolaall’Opera di Lipsia e alla Welsh National Opera di Cardiff in Gran Bretagna, e perfino nel Gugliemo Tell al Festival del Tirolo Erl e nel Mosè in Egitto al Bregenzer Festspiele austriaco.

A dicembre 2019 Matteo Macchioni si esibisce in concerto al Grand Concert Hall del Conservatorio statale di Musica “P. I. Čajkovskij” di Mosca e a Copenaghen per The Royal Danish Orchestra’s New Year’s Concert. Del 5 settembre 2020 è invece la sua performance nel suggestivo Piazzale della Rosa di Sassuolo per festeggiare i primi 10 anni di carriera. Durante il concerto il tenore di fama internazionale ha portato in scena celebri brani di repertorio lirico d’elezione ed alcune interpretazioni legate al mondo della canzone italiana ed internazionale. Noi di Oggi Cronaca l’abbiamo intervistato, a seguire, per la nostra rubrica Oggi Musica.


Matteo, come ti descrivesti in quanto persona e come artista? Nella quotidianità, sono una persona estremamente semplice: amo la natura, lo sport, respirare liberamente a pieni polmoni. Per ciò che, al contrario, riguarda la vita professionale divento un maniaco della perfezione, attento ad ogni dettaglio; quando metto piede sul palco sento in me una grandissima energia, come se si accendessero tutte le luci contemporaneamente.

Tu sei il primo tenore ad aver partecipato alla seguitissima scuola di Amici di Maria De Filippi. Da cosa fu dettata tale tua scelta (di provare a) mettere piede tra i banchi del talent? In realtà quella non è stata una vera e propria scelta, più che altro è un’esperienza che mi sono trovato a fare senza molte pianificazioni prima, anzi … All’epoca mi ero appena laureato in pianoforte e, come il 90% dei pianisti, non avevo un soldo in tasca. Non ero un professionista, cantavo solo per diletto. Siccome accompagnavo spesso i cantanti al conservatorio, però, mi appassionai al canto lirico e mi dissi <<Provaci, che hai da perdere?! Nulla…>>.

Dopo 10 anni di carriera dal tuo ingresso nella nota scuola televisiva di Amici, qual è un tuo bilancio del percorso da allora e finora fatto? E quanto pensi di esserti trasformato interiormente e musicalmente dal 2010? Adesso sono un giovane professionista che ama quello che fa e che cerca di farlo al meglio, ma per i primi bilanci attendo l’anniversario dei 30 anni di carriera…

Essere un tenore di fama internazionale cosa significa, ovvero cosa comporta? Essere un cantante lirico professionista non comporta necessariamente fama o successo intesi come denaro e ritrovarti circondato dalla gente che ti ferma per strada. Niente di tutto questo. Si viaggia molto, si fanno tanti sacrifici e il premio migliore, per quanto possa suonare retorico, è l’applauso del pubblico.

Cosa ne pensi della considerazione che hanno i giovani italiani e nel mondo della lirica? Penso si possa e si debba fare di più, non soltanto per la lirica, ma per la musica e l’arte in generale. Serve insegnare musica e le altre discipline artistiche fin dalla scuola primaria, con programmi ben determinati e nazionali. Nel mondo ci conoscono per il nostro ingegno, e anche e soprattutto per le nostre capacità artistiche però, se non si insegna (il valore del)l’Arte sin da subito, si avranno generazioni che non hanno la minima idea di cosa sta loro sotto i piedi.

Come descriveresti la Musica e ovviamente anche la tua, di musica? Io sono sempre stato pervaso dal ritmo, già da quando ero piccolissimo. E non amo alcun steccato culturale, ascolto veramente di tutto.

Quale pensi sia il principale potere, il maggior valore e pregio della musica? Per quel che mi riguarda, la musica mi fa sentire (maggiormente) vivo. Mi porta in giro per il mondo. Mi regala linfa vitale.

Cosa non può mancare ad un Artista con la -a maiuscola e cosa gli si può invece “perdonare”? Domanda da un milione di dollari …e non so rispondervi. È invece il pubblico che decide cosa si può  perdonare e cosa no ad un artista. Io semplicemente credo di vivere la mia arte e il mio lavoro con generosità ed onestà. Il primo che si accorge di ogni più piccolo sbaglio è l’artista stesso e, se crede in quello che fa, è anche il primo ad auto-ammonirsi (e pure troppo a volte).

Il 18 dicembre sarai in live streaming per il Concerto di Natale, dal Duomo di San Giorgio a Sassuolo. Cosa rappresenta per te il Natale – e quale pensi sia la magia appunto del Natale che, hai affermato, vorresti entrasse nelle case di tutta Italia? Il Natale è un momento speciale e la musica può renderlo persino ancor più meraviglioso. Ecco quindi che non volevo lasciare il Natale al completo isolamento, bensì desideravo che la mia voce arrivasse a quante più persone possibile. Era in programma un tour nelle principali chiese di sei città italiane: Torino, Padova, Modena, Bologna, Firenze, Roma. La pandemia ha tuttavia costretto i promotori a fare una scelta conservativa. Io non di meno ho deciso, pur a porte chiuse, di organizzare un concerto che potesse essere ascoltato da chiunque, gratuitamente. Mi accompagnerà al pianoforte la pianista e direttrice d’orchestra Mirca Rosciani.

Tu sei credente, professi e pratichi una fede religiosa? Sì, io sono credente. Mediocre praticante, ma credente appunto sì.

Ti sei mai interrogato sulla questione della Teodicea, ossia ti sei mai chiesto com’è possibile risolvere il problema – presente in molte religioni – della sussistenza nel male nel mondo in rapporto alla giustificazione della divinità e del suo operato? …C’è chi sostiene che il male derivi dalle scelte degli esseri umani, dacché Dio ha lasciato il libero arbitrio all’uomo, ma come spiegare allora per esempio le catastrofi naturali (anche nell’Antichità) e la sofferenza dei bambini od addirittura dei neonati? Credere non significa avere gli occhi foderati di prosciutto perciò mi pongo, ovviamente, alcune domande – sebbene purtroppo non abbia, né trovi, molte risposte.

Hai spiegato che il Concerto di Natale è nato da una tua idea per regalare al pubblico un momento di gioia a ridosso delle festività natalizie. Nel mese di dicembre si sarebbe infatti dovuto svolgere il tour dei “Concerti di Natale”, riproposto dopo il grande successo del 2019 nelle storiche e suggestive chiese del nostro Paese quali – lo ricordiamo nuovamente – quelle di Torino, Padova, Modena, Bologna, Firenze e Roma ma a causa dell’emergenza sanitaria il progetto è stato cancellato. Qual è il tuo punto di vista a riguardo delle decisioni prese dal Governo per tentare di far fronte alla complessa situazione di tale inedito 2020? Per fortuna il 2020 sta finendo e, per quel che mi concerne, preferisco concentrarmi sul presente e sul futuro, piuttosto che guardare al passato. A gennaio parto per un nuovo impegno internazionale in Danimarca, ossia con il “ Così fan tutte” di Mozart …Diciamo che la politica la lascio per l’appunto ai politici, anche se questa primavera, in una lettera ai nostri vertici istituzionali, ho dato certuni suggerimenti e consigli.

Vista dunque la situazione della pandemia da Covid-19 sei stato costretto ad annullare il tour, però non hai voluto lasciare i tuoi fan e la gente senza un Natale in musica, vorresti che la tua voce ci fosse comunque …E hai quindi pensato ad un evento totalmente in streaming nella già detta Chiesa di San Giorgio a Sassuolo, la tua città d’origine. Una bella risposta ed un modo – hai dichiarato – per non abdicare al deserto culturale e musicale che ci sarebbe nel silenzio, nel rinchiudersi aspettando tempi migliori e ciò grazie alla tecnologia che soccorre (e che tu vuoi cogliere appieno). Quale pertanto la tua considerazione proprio della tecnologia, di internet e dei social con focus sui vantaggi e sugli svantaggi che conseguono alla loro fruizione? Internet è uno strumento utile e, come tutti gli strumenti tecnologici, non sono questi e neppure è la rete in sé il problema quanto l’uso che ne viene fatto. Il nostro futuro sarà sempre più dipendente dalla tecnologia. Io amo molto tutto ciò che è innovazione. In questo caso, dicembrino, per esempio sfrutteremo la piattaforma Facebook per mandare in diretta HD il concerto. Lo possono vedere ed ascoltare in tutto il mondo e ciò, a mio avviso, è una cosa buona. Ne approfitto per condividere il link ai luoghi virtuali dove sarà facile seguirlo: www.facebook.com/matteomacchionitenore e www.facebook.com/comunesassuolo.

E a proposito di lockdown, questa situazione reputi ti abbia insegnato qualcosa? E come vedi l’attuale stato emergenziale a livello di prospettive nazionali ed internazionali societarie anche e soprattutto in relazione alla situazione che hanno vissuto e stanno vivendo gli artisti attualmente? Quando il 60% della popolazione mondiale sarà vaccinato, abbandoneremo la mascherina. Forse il telelavoro e certi aspetti ad esso collegati rimarranno, ma saremo comunque assai più presi dal riprenderci (la nostra nuova vita) che dal guardare al passato.

Quali i tuoi progetti futuri? Ho diversi impegni internazionali per il 2021. Il primo, come anticipato poco fa, in Danimarca. Sarò impegnato nel ruolo di Ferrando, per sette recite, tra febbraio e marzo. Successivamente ci sono in calendario altresì altri impegni internazionali, e concerti, in giro per il mondo. Pandemia permettendo.

Giulia Quaranta Provenzano

Exit mobile version