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Buon Compleanno Nonna! – Gli 86 anni della Borellotta Maria Ardissone. Di Giulia Quaranta Provenzano


Desidero innanzitutto ringraziare il Direttore Angelo Bottiroli perché se la mia Nonnina Maria – la Borellotta Maria Ardissone – vive ancora nel ricordo di tutti noi, di voi lettori, è parecchio altresì grazie a Lui che mi ha permesso di raccontare la straordinaria ed eccezionale bontà di una Donna che è sempre stata umile pur meritando incenso e fiori per il cuore immenso che aveva, per non essersi mai risparmiata nel mettersi di continuo in secondo piano per aiutare gli altri mentre ora ho piacere invero che si sappia che assolutamente, non di meno, non è mai stata una comparsa quanto piuttosto protagonista di questi giorni terreni…

A seguire un’ultima lettera che io, che ho avuto l’immensa fortuna di essere Sua nipote, spero possa magari leggere sorridente e orgogliosa da Lassù. Dovunque Lei sia, ovunque mi ascolti e in qualsiasi dimensione viva la beatitudine che merita per l’Esempio d’Amore incondizionato che ha testimoniato fino all’ultimo con mani laboriose e prodighe parole.


Cara Nonna Mariuzza,                                                                                                                                                                                        

sei una birichina eh! Sei la sola persona che, proprio la Giulia che non piange mai, riesce a far piangere a dirotto e in maniera inconsolabile sino ad avere le palpebre rosse e gonfie… e il rosso non è neanche il nostro colore prediletto, anzi. Oggi è il Tuo compleanno, 86 candeline avresti dovuto spegnere – e per te avrei fatto pure uno “sconto”, ne bastavano due, l’8 e il 6 ma invece hai deciso di lasciarmi qui con negli occhi le tue tante espressioni a ricordarmi le mie da riccio spinoso e però dal petto ugualmente tenero e generoso.

Nonna… Nonna, perché te ne sei andata?! Avessi avuto anche 1000 anni, il tempo con Te non mi sarebbe comunque mai bastato perché avrei sempre voluto avere il tuo sguardo ad accompagnarmi e a farmi da balsamo nel nero e freddo dei dì. Nonnina, il tempo non attenua o riassorbe il dolore, forse insegna soltanto un poco a conviverci tuttavia sappi che io ti ringrazierò in eterno per ogni singola goccia di gioia e pace con cui hai saputo medicare la mia anima indurita dal non essere spesso compresa poiché riservata, pudica, introversa (come Te).

Grilletto, infiniti sono i ricordi che ci legano. Su tutti i sorrisi mentre ci immortalavano insieme, complici. E proprio a proposito di ricordi, come dimenticare quei vasetti di rose, glicine, pratoline e margherite colorate sul lavello della cucina o vicino ai fornelli e sopra la credenza in sala, di fronte ai ritratti dei tuoi affetti d’infanzia ed accanto al televisore …Rammenti  quando giocavamo a carte, a settebello e a rubamazzetto, a scala 40 e non una volta che io perdessi? È facile immaginare il motivo, dove il trucco. 

E di braccialettini col filo di cotone e di lana, con le perline, quanti me ne hai lasciati fare… In 1° Elementare me li “commissionavano” addirittura i bambini dell’intera Scuola Primaria di Diano San Pietro e tu andavi persino in soffitta a cercare e ricercare colorati gomitoli per accontentare ciascun pargoletto, così, spontaneamente e senza pretendere nulla in cambio. Di pastina ditalini e avemaria quanta me ne hai cotto, vero Nonna!?! In quel mini pentolino pacchetti e pacchetti di pasta, ché mi hai insegnato che pur con questa si potevano ricavare delle graziosissime perline – e che profumo che avevano!  

Mariù, bustine di figurine ne avevamo? Direi di sì. L’edicolante alle Quattro Strade ben ci conosceva benché la mamma non volesse che ne comprassimo neppure una visto che, quando era piccola lei, a lei non volevi far fare alcuna raccolta …io però sono arrivata nella tua esistenza anni dopo, una generazione è passata, e le cose cambiano dunque (ndr rido; ridevamo divertite).

Se poi ripenso a quanto eri schiva allora sì che di nuovo rido forte. Mi vengono in mente i regali di cui il nonno Enrico voleva farti dono, eppure tu – qual me –  non sapevi mai come ringraziare né come mostrare in maniera aperta contentezza poiché ti imbarazzava e quindi “ringhiavi” scontrosa. Che numero che eri Nonna, non lo sono sol io dunque, Quaranta. Certo, “Can che abbaia non morde”! E del resto a noi i proverbi ci hanno sempre entusiasmato, li trovavamo veritieri. Avevi perfino un libricino su questi.      

Nonnina, eri in realtà di una pazienza estrema. Davi, felice, saggi e rispettosi consigli ogniqualvolta te li si chiedeva e non in alcuna occasione ad essere scocciata per alcunché. Ti andava imperterrita tutto bene, nessun lamento mai. E per essere davvero sincera – a dispetto che è brutto dirselo da soli – questa instancabilità sono contenta che tu l’abbia trasmessa a me. Solamente che io, ogni tanto, non sono impassibile e al posto di lanciare frecciatine carico pesante il tiro, diretta e trasparente sino all’esagerazione. Insomma, calco un tantino la penna, e la parola.

Mariuccia, ti ricordi i budini Elah ed i wafer Loacker, le merendine Kinder Brioss e le frittelle di cipollotti o i panzerotti ripieni di fagiolini, patate, zucchine, zucca e con la marmellata (la tua preferita era all’albicocca!) per tuo marito e la sciarratta galline?!? A tua figlia Angela piacevano tanto anche le bugie con sopra lo zucchero a velo e la cima ripiena mentre a mio papà la tua torta verde ligure, i ravioli di borraggine, i fiori di zucca ripieni scaldati sulla stufa a legna. Io da Te ho imparato a fare la crostata – tu la facevi sovente di mele, i fiori di zucca ripieni appunto e poi la mia specialità era la pizza con soffritto di cipolla e guarnita di capperi, funghetti sott’olio e non di rado con aggiunta di prosciutto cotto magrissimo. Ripetevi ad iosa che la facevo buonissima, unica, croccante fuori e morbida dentro – e non di meno la focaccia con la mozzarella, il gorgonzola e le scagliette di grana. Sai però, Nonna, che non mi riesce più? Forse ci ri-riuscirò rincontrandoci un giorno, perché ci rincontreremo: giusto? Beh, fino ad allora darò incremento alle pizzerie e al reparto surgelati dei supermercati, a quei reparti dei market in cui noi ci aggiudicavamo il cono Valsoia per te e il cornetto Algida per me.

Ti Voglio Bene Nonnina Mariuzza e ciò non cambierà mai!                                                                                                                             

Buon Compleanno giovanotta mia,                                         

Per sempre la Tua Pulciotta Giuly

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